di Andrea Pellegrino
Che l’avesse presa male si era intuito fin da lunedì. Ma ieri è arrivata la conferma, con Alfieri che ha scoperto le sue carte e la sua amarezza. A pizzicarlo, in compagnia di Franco Picarone, presidente della commissione bilancio, salernitano e deluchiano, è stato “Il Ventiquattro” che ha descritto il summit tra i due. Al centro il mancato stipendio stabilito con decreto di De Luca per l’incarico di capostaff conferito ad Alfieri. Dettagliato il racconto di Arnaldo Capezzuto. Alfieri s’arrabbia e Picarone cerca di calmarlo, perfino promettendo una imminente approvazione del rendiconto 2015. «In modo tale che salviamo tutto e risolviamo il problema», dice Picarone. Ma Alfieri è amareggiato e sempre secondo il racconto de “Il Ventiquattro” lancia la sfida: «Con i miei 25/30 mila voti faccio rumore anche se non vengo candidato alla Camera dei Deputati. Io sono uno che porta i voti, tanti voti. Sono una garanzia e questo Renzi lo sa bene». Poi rincara: «De Luca mi deve dire cosa vuole fare con me. Voglio capire. Non posso essere trattato così».