La Nautica Salerno mare presenta il conto all’Autorità portuale. Ammonta a 225mila euro, infatti, la richiesta di risarcimento danni avanzata dalla società del Porto di Salerno all’ente attualmente guidato dal commissario straordinario Francesco Messineo.
La Nautica Salerno mare, forte della sentenza favorevole emessa dalla seconda sezione del Tar di Salerno – nell’aprile dello scorso anno –, ha presentato un ricorso per l’accertamento del diritto e la conseguente condanna al risarcimento dei danni sopportati a causa dell’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa da parte dell’Autorità portuale di Salerno.
La vicenda è quella relativa alla riduzione e delocalizzazione dei pontili, conclusasi con l’annullamento – richiesto proprio dalla Nautica Salerno mare nel 2014 – della delibera del comitato portuale 17/2014; del provvedimento emesso dall’allora presidente dell’Autorità portuale Andrea Annunziata in ordine alla necessità di delocalizzare i pontili della società ricorrente; del provvedimento del presidente dell’Autorità portiale con cui, in attuazione della delibera del comitato portuale, fu disposta la modalità di delocalizzazione dei pontili in tre fasi.
Un vero e proprio effetto a catena che prese il via con il progetto di risistemazione della darsena derivata dal prolungamento del Molo Manfredi: secondo lamentato dalla società, infatti, i pontili sarebbero stati ridotti di circa il 38% con una conseguente riduzione delle concessioni, molto simile ad una revoca – seppur parziale – delle stesse, nonostante l’area di pertinenza della società non fosse, di fatto, interessata dai lavori di ampliamento del porto. Provvedimenti che, comunque, secondo la Nautica Salerno mare erano illegittimi perché avversi al principio di imparzialità a causa della presenza, nel comitato portuale del 26 settembre 2014, di Agostino Gallozzi (in qualità di rappresentante della Camera di Commercio), patron del Marina d’Arechi e legale rappresentante della Gallozzi group e, dunque, con un “interesse in conflitto con l’imparziale perseguimento del pubblico interesse”.
I provvedimenti, anche alla luce di una verificazione da parte della Capitaneria di porto di Napoli disposta proprio dal Tar di Salerno, furono annullati – principalmente per violazione del principio di proporzionalità da parte dell’Autorità portuale – seppur con delle limitazioni.
Ora, a distanza di un anno, la Nautica Salerno bussa nuovamente alla porta dell’Autorità portuale (che ha dato mandato al proprio legale Barbara Pisacane), trascinandola nuovamente dinanzi ai giudici amministrativi.