L’INNO DI MAMELI RISUONA DUE VOLTE OGGI !
PRIMA GIANNI GOVONI VINCE SU WINN WINN POI IL TEAM AZZURRO TRIONFA IN NATIONS CUP CON ZORZI; BUCCI; CHIMIRRI ; DE LUCA, CON I NETTI ACCOMPAGNATI DALLE NOTE DELLA TRAVIATA
LA COPPA PORTA LA GRIFFE DI UN GRANDE TALENTO CHIAMATO ALBERTO ZORZI.
Dal nostro inviato Giulia Iannone
La giornata di oggi, giornata di Coppa per tradizione, a Piazza di Siena, comincia già bene per i colori azzurri. La class 4 MAG JLT Table A against the clock viene vinta da un Gianni Govoni scatenatissimo e come sempre in lotta contro il cronometro con la complicità stavolta di Winn Winn – femmina baia di 14 anni da Chinn Chinn- con la quale chiude con zero penalità nel tempo eccezionale di 59.79. Gianni era sicuramente a caccia di una rivincita dopo le 4 penalità su Larbraker di ieri che gli hanno negato la vittoria, e così la Tuke non si è fatta pregare due volte ed ha restituito immediatamente quello che gli doveva, con un solo giorno di distanza! Si sono lanciati pericolosamente all’inseguimento del cavaliere azzurro classe 1967 , Juan Carlos Garcia e Steve Guerdat che per andar veloce sono incappati nell’errore fatale…E’ riuscito ad agguantare la seconda posizione Eric Lamaze, il canadese che di velocità se ne intende, che ha chiuso su Thalis de la Roque – femmina sella francese di 10 anni da Kannan- nel tempo di 61.15 e terza posizione per l’altro canadese Yann Candele su Chaventyno – castrone di 11 anni OS da Chacco Blue- con netto nel tempo di 63.98. “Domani monterò Larbreaker” ha detto il campione italiano originario di Carpi al termine della gara” nel piccolo gran premio, mentre domenica monterò Queen Z, tutto è già deciso!”.
Alle 14.30 non volava una mosca nello storico ovale di Piazza di Siena. Trovare un posto in piedi o a sedere da qualche parte era paragonabile a trovarne uno in spiaggia il 15 di agosto! Impossibile. 8 le squadre in gara: Canada, Svizzera, Irlanda, Spagna, Francia, Svezia, Italia, Olanda. Mancavano formazioni che in passato hanno fatto la voce grossa su questo campo come la Gran Bretagna, la Germania, l’Arabia Saudita. Forse, da pronostico, da sensazioni di esperti e veterani ed appassionati poteva essere questo l’anno giusto per gli azzurri, l’anno utile per spezzare l’incantesimo, il sortilegio che ci impediva di vincere dal lontano 1985 , quando 32 anni fa Puricelli, Nuti, Mancinelli e Scolari misero al collo la fatidica medaglia d’oro della nostra ultima Coppa delle Nazioni romana.
Sebbene di venerdì, giorno per gli scaramantici poco idoneo ad “iniziare” qualcosa, oggi bisognava provare a tutti i costi e Roberto Arioldi aveva schierato uno squadrone ben rodato da tempo, contando su Piergiorgio Bucci e Casallo Z, Alberto Zorzi e la sua “principessa” lunatica sensibilissima e caldissima Fair Light van’t Heike, Lorenzo De Luca con il potentissimo Ensor de Litrange LXII e Bruno Chimirri su Tower Mouche che pare essere l’uomo che fa squadra. Il giro di Uliano Vezzani era indubbiamente un giro di Coppa interessante e sicuramente molto tecnico ed esigente perché i binomi dovevano poter contare su concentrazione, ritmo, equilibrio, precisione e sangue freddo fino alla fine , fino all’ultimo salto: una bella biga romana rossa con cavalli perfettamente riprodotti anche nei finimenti.
Che gara, che pagina di storia stava per essere scritta oggi, in cui la Fortuna finalmente ha messo lo zampino per noi e la coda per altri! Ma le vittorie sono fatte di molto necessari ed utili ingredienti.
Canada, Svizzera, Svezia e Francia precipitano con le loro 20 fino a 29 penalità. Segnaliamo comunque i doppi netti di Steve Guerdat con Bianca – femmina Swb di 11 anni da Balou du Rouet che esce sconsolatissimo dal campo dopo il secondo giro quando capisce che tutto è perduto, lo Svedese Douglas Lindelow su Zacramento –castrone SWB di 12 anni da Cardento- inanella due netti che nulla possono modificare nella squadra perché la situazione cambi, di fronte anche ad un Henrik Von Eckermann in grande difficoltà con il grigio figlio di Cornet Obolensky, Copperphild, decisamente “strano” in area di battuta. Anche la Francia non esplode nei suoi due giri, con i suoi assi nella manica quali Penelope Leprevost, Roger Yves Bost e Kevin Staut che non riescono a chiudere neanche una volta con doppio netto. E veniamo alle zone calde del podio. Italia ed Olanda hanno chiuso a pari merito dopo il primo giro, con 4 penalità. Irlanda e Spagna pari con 13. Piergiorgio Bucci con Casallo Z chiude con 4 , Alberto Zorzi con Fair Light con netto così come Lorenzo de Luca su Ensor de Litrange mentre Tower Mouche con 9. l’Olanda inanella 0/0/4 con Gerco Schroder, Jur Vrieling e Marc Houtzager mentre Jeroen Dubbeldam incappa in una delle “giornataccie” ormai sempre più frequenti di Zenith che a mano destra crea molti problemi e sembra poco fluido e sicuro. Il testa a testa si disputa quindi tra Italia-Olanda come fosse un match di scontro diretto. Zenith e Jeroen sono in un loop negativo e sono costretti al ritiro mentre Bucci-Casallo portano a casa un netto facile facile e poi Alberto Zorzi fa “il capolavoro” chiudendo con grande bravura e concentrazione e determinazione con doppio netto su una saura come Fair Light che per quanti mezzi ha proprio facile non è davvero, lo si capisce da quanto lavoro faccia Alberto anzi Super Alberto tra un salto e l’altro tra una distanza e l’altra e questo sinceramente è encomiabile perché Zorzi ha tanta voglia classe e stile e passione da togliere il fiato! Lorenzo De Luca su Ensor entra serio serio ma incappa in un errore all’ acqua ed in una piccola infrazione di tempo che non compromette nulla perché noi abbiamo due zeri mentre il paese dei tulipani ha due quattro ed una penalità di fuori tempo di Marc Houtzager. Bruno Chimirri comunque sceglie di fare il secondo giro magari sperando di fare il netto, ma chiude con 13 risultato comunque che possiamo scartare. Irlanda e Spagna chiuderanno al terzo posto ex aequo con 17 penalità.
Lacrime, emozione, esplosione di sentimenti, di applausi, bagni di champagne abbracci e tanto altro. Ci si lascia giustamente andare al festeggiamento che sicuramente va fatto. Ma non dobbiamo esultare troppo come ha detto Roberto Arioldi, perché non dobbiamo accontentarci di vincere solo questa Coppa delle Nazioni, dobbiamo lavorare già da subito alacremente per metterne in cantiere tante altre ed evitare che si ripeta una astinenza di 32 anni come quella che abbiamo vissuto nella Caput Mundi.
Credo personalmente e, nessuno se ne rammarichi, che questa Coppa delle Nazioni porti chiaramente la griffe di Alberto Zorzi. Ha dovuto attendere tanto, lavorare tanto, rimandare tanto per essere inserito in Nazionale, per la prima volta a Roma nell’ovale che incute timore specie in cavalli caldi e sensibili come Fair Light eppure il nostro talento Veneto ha fatto tutto con maestria e precisione e tanto “cuore”. E’ un robot? Come qualcuno ha chiesto in conferenza stampa. No, Cari signori, è un cavaliere dal cuore umile che ha saputo rispondere “ monto una grande cavalla” e Roberto Arioldi ha aggiunto “ c’era un qualcuno che non le dava fastidio”.