di Marta Naddei
Si chiude una vera e propria epoca. Don Luigi Zoccola si è dimesso da parroco di San Felice e Santa Maria delle Grazie, la comunità parrocchiale di Torrione Alto che conta circa 9.000 fedeli. Una decisione sofferta quella dello storico e conosciutissimo sacerdote con la passione per il calcio che è stata presa lo scorso mese di luglio, dopo 40 anni trascorsi tra la millenaria chiesetta di san Felice in Felline a Sala Abbagnano e quella poche centinaia di metri più giù di san Giovanni Battista. Da un lato la stanchezza fisica dovuta anche ai diversi problemi di salute, dall’altro la difficoltà di dialogo tra parroci, dall’altro ancora una “stanchezza dell’animo”per tutto questo. Qualche settimana fa, nel corso di una delle celebrazioni domenicali, l’annuncio dato ai suoi fedeli che hanno accolto la notizia con profondo dispiacere. Ma don Luigi ha rassegnato “in maniera serena” le dimissioni all’Arcivescovo della diocesi Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Luigi Moretti che, a quanto pare, avrebbe accolto con rammarico la decisione di don Luigi di mettere un punto alla sua quarantennale esperienza sacertodale al servizio della comunità parrocchiale di Torrione. Era infatti il 1974 quando l’allora ventottenne don Luigi Zoccola divenne parrocco di san Felice in Felline, dopo due anni trascorsi nella chiesa di san Pietro in Camerellis. Da allora, il rapporto con la sua comunità di fedeli è diventato granitico, indissolubile. Estremamente vicino alla gente, sempre pronto a dare una mano a tutti coloro che a lui, nel corso degli anni, si sono rivolti anche per motivi strettamente personali, per chiedere un aiuto, per avere un sollievo. Un parroco di tutti, una sorta di Francesco in scala ridotta e in salsa salernitana. Una vita, quella del sacerdote originario di San Cipriano Picentino, spesa tra la chiesa e il suo immenso ed innato amore per il calcio. I suoi fedeli, però, da un certo punto di vista possono stare tranquilli: nessuna altra parrocchia avrà come sua guida spirituale, don Luigi Zoccola. Già, perché a quanto si vocifera, il sacerdote avrebbe escluso categoricamente il passaggio ad un’altra chiesa, per non “tradire” la sua storica comunità. Prossima destinazione? Sembra che monsignor Moretti voglia che don Luigi vada a dar sollievo alle sofferenza dei pazienti dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona: dovrebbe essere lui il prossimo cappellano del nosocomio di via sanLeonardo. Il prossimo 29 settembre, don Luigi saluterà, con la sua ultima celebrazione a san Felice, i suoi amati fedeli.