di Andrea Pellegrino
Si susseguono gli incontri politici per la formazione del nuovo gruppo di Democratici e progressisti. Il terremoto del Pd sta facendo confluire molti esponenti verso il nuovo movimento della sinistra. Ieri, in piazza Casalbore, si sono visti l’ex senatore Andrea De Simone e l’ex ministro Carmelo Conte, quest’ultimo, pronto a tornare in campo, tentando la candidatura a sindaco a Piaggine. Una chiacchierata tra i due per unire le forze. Oltre Conte, con il figlio Federico (già in prima fila nel progetto politico), l’intenzione, soprattutto di Andrea De Simone che da mesi è ormai impegnato sul territorio provinciale, è quella di coinvolgere tutte le forze di sinistra, con gli ex Ds, passando per esponenti del mondo sindacale e dei comitati del No che si sono costituiti durante l’ultima campagna referendaria. Frequenti i colloqui telefonici con il deputato Michele Ragosta impegnato a Roma e che venerdì presenterà il gruppo consiliare al Comune di Salerno. Carbonaro, Ventura e l’assessore Giordano, infatti, saranno i primi ad aderire a Dp a Palazzo di Città. Ma anche a Fisciano c’è chi rappresenterà “democratici e progressisti” in Consiglio comunale. Si tratta di Giovanni Gioia ed Andrea Landi. A destra, invece, l’idea di Fasano di togliere il simbolo di Forza Italia dalle liste che si presenteranno alle amministrative, non piace ad Antonio Roscia, commissario azzurro a Nocera Inferiore, che annuncia anche l’addio al partito. «Io sono iscritto a Forza Italia da oltre 10 anni, sono presidente di un Club Forza Silvio, sono Commissario di Forza Italia a Nocera Inferiore: sono orgoglioso del mio simbolo. Ho combattuto e vinto e perso per quella bandiera. Per me, chi viene con noi, deve essere fiero di condividere la bandiera di Forza Italia, se invece qualcuno vuole imbarcarsi senza identificarsi con il nostro simbolo allora è meglio che stia a casa e faccia altro, non accetto nè trasformisti nè i soliti che compaiono un mese prima delle elezioni. Non mi importa vincere con candidati che non siano di Forza Italia, non mi importa fare bella figura dicendo che ho ottenuto una buona percentuale se questa è dovuta a candidati che il giorno dopo lasceranno Forza Italia, non mi importa mettere una medaglia di cartone sul petto quando poi avranno vinto i singoli e non il partito. So bene che abbiamo difficoltà ma stiamo lavorando duramente, a mani nude, restituendo il valore di Forza Italia ai cittadini ed ai nostri simpatizzanti, stiamo dando il massimo e vogliamo essere giudicati su questo. Noi non saremo, per quello che mi riguarda, un partito in franchising che si affida a terzi per conquistare un consigliere o un punto percentuale in più e dire “abbiamo vinto “. Preferisco – conclude Roscia – perdere con onore e dignità, difendendo i nostri iscritti e i nostri simpatizzanti, la nostra vera anima. Io sono di Forza Italia e qui resto: affondo con la barca di Forza Italia o vinco con la barca di Forza Italia. Se questa barca dovesse essere altro, io scendo».