Per il bene del suo bimbo ha rinunciato, per ora, alle visite padre figlio. La battaglia di Marco Albani di Nocera superiore non si ferma e, oggi, oltre a combattere per vedere affermato il suo diritto di padre lotta anche per ottenere una consulenza medica del figlio. Marco infatti è seriamente preoccupato del suo stato di salute, in particolare di quello psicologico.,
Separato, Marco ha sempre avuto grosse difficoltà a vedere il piccolo. I rapporti tra i due ex non sono eccellenti e, per questo le visite padre figlio fino allo scorso dicembre erano assenti.
Era il 19 dicembre quando il giudice del Tribunale di Nocera dispose che Marco Albani dovesse vedere il bambino in presenza degli assistenti sociali presso una struttura del comune di Castel san Giorgio per tre volte a settimana di mattina dalle ore 10 alle ore 12.
<A gennaio ho deciso di sottostare anche a questo pur di vedere mio figlio, ma dopo solo ed esclusivamente per il suo benessere ho deciso di farmi da parte perché il bambino è molto traumatizzato dalla situazione, ed ha alcune problematiche come relazionato dagli stessi assistenti sociali a febbraio di quest’ anno. Il bambino si presenta molto incline, introverso e con un ritardo della capacità di linguaggio. A malincuore ho dovuto prendere questa decisione perché vedevo l’enorme turbamento nel bambino. Un bambino che veniva trattato come un pacco postale, consegnato dalla madre agli assistenti sociali che poi lo portavano a me, e poi ancora dopo due ore lo venivano a riprendere per riportarlo alla madre, tutto con scene indescrivibili che io ero costretto a vedere e mio figlio a subire. Viste le problematiche del bambino ho preferito farmi da parte per non essere complice di questa situazione che sta ledendo in maniera gravissima a mio figlio>.
Ovviamente Marco Albani si è nuovamente rivolto ai giudici ponendo come obiettivo principale, nella sua richiesta il bene del suo bambino.
<Ho reclamato questa sentenza e domani in udienza collegiale al tribunale di Nocera Inferiore con relatore Gustavo Danise si discuterà il mio reclamo. Ho Fatto due richieste. La prima e di poter ritornare ad incontrare mio figlio con una modalita’ consona e adeguata alle sue esigenze, senza la presenza degli assistenti sociali ( che hanno già relazionato la mia ottima capacita’ genitoriale ) e la seconda anche piu’ importante della prima, di disporre una ctu per valutare lo stato psico-fisico del bambino che ad oggi risulta palesemente compromesso. Spero che venga accolto l’appello in modo da poter rabbracciare mio figlio e che sia disposta la ctu, perché anche a questa mia richiesta formulata in precedenza alla mia ex moglie in forma privata mi sono visto rispondere con un netto rifiuto. Anche se il passato mi insegna che pur in presenza di un dispositivo che garantisse un ampio diritto di visita padre-figlio, in effetti non veniva ottemperato, esigo di essere messo almeno nella giusta condizione di poter vedere mio figlio, poi se non sarà cosi se non si ottempererà ancora una volta al dispositivo ognuno si prenderà le sue responsabilità>