di Andrea Pellegrino
Occhi puntati alla direzione nazionale del Partito democratico di oggi. Con molta probabilità parteciperà anche Vincenzo De Luca, in cerca di una casa, dopo lo strappo con Matteo Renzi. Il governatore, a quanto pare, dopo un primo approccio con il ministro Calenda, pare si stia spostando verso l’area, un tempo renziana, oggi critica nei confronti dell’ex premier. Si tratterebbe di quella facente capo a Franceschini, Orlando e Martina, tre esponenti del governo Renzi ed ora di quello Gentiloni, pronti anche a far cadere la maggioranza all’interno del partito democratico, costringendo così Matteo Renzi alla resa. Dalla loro il numero dei parlamentari è cospicuo e Vincenzo De Luca avrebbe, anche in questo caso, fiutato l’affare politico. E, tra gli apripista, dovrebbe esserci anche il deputato salernitano Tino Iannuzzi, vicino alle posizioni di Dario Franceschini. Ma l’ex sindaco di Salerno, naturalmente non si presenterà a mani vuote ma con il movimento, “Campania Libera”, che negli ultimi mesi si è imposto sui territori, imbarcando un po’ tutto. Si dice che, in vista delle amministrative, si stia lavorando già alle liste comunali. E’ il caso di molti comuni dell’area napoletana, dove Tommaso Casillo ha lanciato la sfida al Pd di Mario Casillo, ed anche nel salernitano, dove a Nocera Inferiore è pronto a scendere in campo l’ex consigliere regionale Salvatore Arena. Ma questa volta Vincenzo De Luca non sarà il solo a gestire il quadro politico del Pd e della sinistra in provincia di Salerno. La presenza di Emiliano a Nocera Inferiore, sabato sera, e quella dell’europarlamentare Paolucci ne sono la più ampia dimostrazione. Poi sullo sfondo c’è anche Luigi de Magistris pronto a ramificarsi anche a sud di Napoli, e nel regno di De Luca. Tra breve il primo cittadino partenopeo potrebbe essere nuovamente ospite a Salerno del consigliere comunale Dante Santoro. Ancora la Sinistra Italiana pronta a formare le sue liste in vista delle amministrative, a partire proprio da Nocera Inferiore. La partita più delicata è comunque quella all’interno del Partito democratico in provincia di Salerno, smembrato, tra l’altro, dai deluchiani che “caricano” sempre più Campania Libera. Il tutto mentre un nuovo movimento interno (ed anche esterno, nel caso di scissione) sta crescendo. «Il Referendum ha rivitalizzato forze che per anni si erano allontanate e soprattutto ha portato all’impegno energie nuove – spiega Andrea De Simone, già senatore della Repubblica – Noi lavoriamo per consolidare un patrimonio fatto di vecchi militanti che avevano abbandonato e giovani interessati a partecipare, da protagonisti, ad una nuova stagione politica». «Nelle manifestazioni, come quella di Nocera Inferiore con Emiliano – prosegue – volti noti della politica sono una minoranza. Noi insistiamo sulla novità. Il bisogno di partecipazione che si avverte. La possibilità per una nuova generazione di impegnarsi in politica, senza passare per le segreterie dei capibastone. Dentro o fuori il Pd l’esigenza è quella di dar vita ad una esperienza politica lontana da quella che si è affermata dalle nostre parti. Fatta di subalternità al potente, paura di parlare. Da queste parti, mi hanno detto in tanti, quelli che incontro nelle riunioni, c’e’perfino timore di cliccare un mi piace sul post che si condivide. Si controlla anche questo e si contesta, si emargina. Si attuano rappresaglie verso chi si sottrae al pensiero unico. Io – prosegue De Simone -sto incontrando tantissime persone che vogliono respirare e tornare a esprimere opinioni in piena libertà senza che il “Kgb” possa denunciare e processare. Una cosa è certa: a Salerno siamo partiti in pochi ma oggi vedo tantissime persone in più. Ho richieste di incontro da più parti, ed io lavoro per parlare con tutti, raccordare ed organizzare con lo stesso entusiasmo di un tempo, quando erano all’organizzazione del Pci. Personalmente – conclude – non devo fare carriera, ho già avuto. Ho meno tempo disponibile che sottraggo al mio nuovo lavoro. Tra casa editrice e struttura ricettiva ho meno tempo di allora ma cerco di utilizzarlo al meglio. Per la sinistra, per affermare una classe dirigente autonoma dai poteri forti, dai capibastone, e dai signori delle tessere». Intanto ad aprile è atteso a Salerno, Massimo D’Alema: sarà l’occasione per presentare qui il suo “Consenso”.