di Brigida Vicinanza
“Lo studio specialistico prodotto dalla ditta Pisano, circa le modalità di dispersione in atmosfera delle sostanze gassose e polveri sottili emesse dall’opificio, mostra le principali zone di ricaduta delle stesse ovvero Carezzano e Cologna, dove i valori ottenibili con riferimento allo scenario di esercizio ordinario e allo scenario massimo autorizzato sono ampiamente al di sotto dei livelli di attenzione e di allarme previsti dalla normativa. Per rispettare il principio di massima precauzione e a maggiore tutela della salute della popolazione residente nelle zone limitrofe e dei lavoratori stessi, sarebbe opportuno predisporre un monitoraggio in continuo ai camini con centraline dotate di repository dei dati e software capaci di segnalare gli sforamenti delle soglie impostate”. Così l’Asl di Salerno dà parere alla nuova richiesta per l’ottenimento della Via delle Fonderie Pisano. Una semplice richiesta di maggiore controllo dal dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale: “I flussi gassosi, in tali condizioni, verrebbero tempestivamente quantificati – continua il parere – alla fonte consentendo alla Fonderia di poter dimostrare il suo reale contributo alle immissione atmosferiche che incidono nell’area presa in considerazione. Inoltre sarebbe necessario prevedere una procedura di tracciabilità del combustibile utilizzato e del materiale messo in fusione specie se di provenienza da operazioni di recupero”. E infine dall’Asl arriva la disponibilità “con il contributo di tutte le strutture e competenze professionali presenti, alla partecipazione o al rilascio del parere nell’ambito della Conferenza dei servizi istruttori eventualmente indetta”.