di Andrea Pellegrino
Slitta ancora la nomina di Vincenzo De Luca a commissario alla sanità. Il famoso «emendamento De Luca», passato in tarda notte alla vigilia del referendum costituzionale, è tenuto a freno dallo stesso Partito democratico e dal ministro alla sanità Beatrice Lorenzin. Per ora, dunque, in Campania resteranno commissari esterni, nonostante le quotidiane sollecitazioni del governatore. «E’ stata una norma molto discussa. Pensiamo possa essere utile avere un po’ di tempo in più – dice la senatrice del Pd Cecilia Guerra – per discuterne». Stop anche dal ministro Beatrice Lorenzin: «Il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca non sta facendo mistero di voler diventare commissario della Regione, sono mesi che lo chiede. Io ricordo c’è una legge che prevede che il controllore e il controllato non siano la stessa persona, poi in Parlamento con un emendamento si dà la possibilità al governo di rivedere in determinate condizioni questa norma, ma e’ una scelta del governo». «In generale – ha detto, ancora, Lorenzin – le Regioni con commissariamento sono molto complicate e la parte politica ha un grande ruolo per il raggiungimento di obiettivi complessi ma che si possono ottenere; un esempio è quello dell’Abruzzo, che è la prima regione che è riuscita ad uscire dal commissariamento perchè si sono seguite procedure definite». «Il nostro obiettivo in Campania – ha concluso Lorenzin – è aumentare i risultati relativi alla griglia dei Livelli essenziali di assistenza, che sono disastrosi». Intanto arrivano le reazioni dal Movimento 5 stelle in merito alla questione: “Lo stop a muso duro del ministro Lorenzin alle aspirazioni del presidente De Luca di essere nominato Commissario alla sanità campana è l’atto definitivo, la certificazione istituzionale della sua incapacità a governare la sanità in Campania. Ne è fulgida prova la situazione drammatica in cui sono gli ospedali campani e i disastrosi risultati relativi ai Livelli essenziali di assistenza”. A sottolinearlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino che aggiunge: “De Luca in un anno e mezzo ha dimostrato di essere incapace di dare un’organizzazione efficiente alla sanità pubblica. Non solo non c’è stato alcun passo avanti, ma la situazione già critica è persino peggiorata”. “Inadempienze conclamate e oramai smascherate davanti all’Italia intera – attacca Ciarambino – che il presidente prova ad occultare in modo patetico, col suo finto mantra di aver tolto le barelle dai corridoi degli ospedali”. “Sono mesi che denunciamo i disastri di De Luca – evidenzia – a partire dal colpo di mano di cambiare la legge sulle nomine dei direttori generali scelti direttamente dal presidente senza criteri di merito e trasparenza, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. “La verità è che il Presidente De Luca è inadatto ed ha fallito tanto è vero che non riesce a garantire il funzionamento degli ospedali – aggiunge Ciarambino – figuriamoci del l’intera sanità campana”. In tarda serata arriva anche la reazione di Enrico Coscioni consigliere politico alla sanità di Vincenzo De Luca, che risponde al ministro Lorenzin: “Al di là di riferimenti a norme da noi ben conosciute (Costituzione compresa), in una nota stampa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ricorda che il livello dei Lea della Campania è disastroso”, ha sottolineato Coscioni in una nota. Poi il consigliere politico alla sanità ha continuato: “Bene, dopo otto anni di commissari nominati dal governo, questi sono i risultati. E’ il migliore argomento a favore della necessità di andare oltre i commissari. Quanto al riferimento al conflitto tra controllore e controllato, chi ha nominato commissari i presidenti di Regione fino al 2015? Oggi non ci sono impedimenti legislativi perché il Presidente della Regione torni ad essere commissario ad acta della sanità, proprio per dare risposte concrete ai cittadini”.