di Andrea Pellegrino
Locali commerciali al posto di stalli per le barche. Variazioni di posti barca da destinare alle grandi imbarcazioni e realizzazione di una elisuperficie. Questo è il contenuto della quarta variante che Gallozzi ha presentato per il suo Marina d’Arechi, nel mentre mancherebbe allo stato l’opera chiave di tutto il progetto: la struttura di Calatrava. Infatti il famoso porto isola ancora non c’è, mentre Gallozzi presenta nuove varianti che sostanzialmente danno la possibilità di far slittare il termine di ultimazione dei lavori previsto nel cronoprogramma al 24 febbraio del 2015. Gallozzi aveva già ottenuto di differenziare in due fasi la realizzazione dell’intera opera: prima fase con i lavori a mare e seconda fase con lavori a terra. Tutto ciò gli ha consentito di differire la costruzione dell’edificio di Calatrava, comprese tutte le strutture commerciali e di servizi indispensabili al funzionamento di una Marina. La mancata realizzazione dei ponti di collegamento tra la struttura portuale e la terraferma, posti alla base dell’autorizzazione per la costruzione del porto isola, provocherebbe anche quell’insabbiamento, più volte denunciato (anche su queste colonne) che ha provocato danni anche agli stabilimenti limitrofi. Ora addirittura, nell’ultima variante, Gallozzi chiede di spostare una serie di attracchi, previsti sul molo di sottoflutto, all’interno del porto a causa dell’insabbiamento che lui stesso ha determinato non avendo realizzato i ponti. L’opera disegnata dall’archistar sarebbe servita a determinare il regolare flusso delle correnti marine, evitando così la riduzione preoccupante delle coste, denunciata da alcuni stabilimenti della zona che nel corso degli anni hanno quasi completamente perso la loro spiaggia. Entro il 31 marzo 2017 gli organi preposti dovranno dare assenso o dissenso sull’ultima variante proposta da Agostino Gallozzi per il Marina d’Arechi.