di Andrea Pellegrino
La giravolta di Vincenzo De Luca, stavolta, non ha convinto. La sua presa di distanza dal movimento “Campania Libera” battezzato dai lui stesso, non ha placato le polemiche nel Partito democratico che ieri non ha risparmiato attacchi al governatore. E ieri per De Luca la mazzata è stata doppia. Così come gli altri, anche lui, un tempo renziano di ferro – al punto da farsi indagare per voto di scambio per il referendum – ha appreso della visita di Matteo Renzi a Napoli a cose fatte. Chiaro segno dell’ormai insanabile frattura tra lui e l’ex premier. «Giornata napoletana. Prima sono andato a pranzo da Paolo Siani, pediatra e primario di chiara fama. Ho ascoltato le sue considerazioni sui minori, sulla sanità, sulla povertà minorile, sulla necessità di scommettere sulla cultura e sull’educazione come presupposto della legalità. Ho ripensato al coraggio di questa famiglia, nel ricordo del fratello Giancarlo, grande giornalista e giovanissimo martire di camorra», racconta Matteo Renzi. «Poi sono andato a Scampia. Ho chiamato il mio amico scout padre Fabrizio Valletti e gli ho chiesto di farmi vedere – senza dirlo a nessuno – il cuore di questo territorio, simbolo di tante realtà disagiate. Il mio Governo ha stanziato molti fondi per le periferie e ha messo a disposizione del Comune di Napoli le cifre necessarie per abbattere le famigerate Vele, ma non bastano i soldi. Occorre un progetto complessivo, perché le persone per ripartire ci sono e ne ho incontrate diverse anche oggi a cominciare dal mio amico Gianni Maddaloni, ‘O Maé, che con la sua palestra rappresenta una delle più belle esperienze di riscatto non solo sportivo. Giornate come questa ti aiutano a crescere, a imparare, ad approfondire. A vedere e toccare le cose su cui abbiamo lavorato ma su cui dobbiamo impegnarci ancora di più. Una giornata speciale, diversa dalle altre. Grazie a chi ha avuto la pazienza di accompagnarmi in questo piccolo viaggio, lontano dai flash e dalle polemiche, ma vicino alle difficoltà della quotidianità. Torno a casa più convinto che mai che se tutti facciamo un piccolo sforzo, le cose possono cambiare e l’Italia può veramente diventare un paese più giusto. Non lasceremo mai il futuro alla rassegnazione». Ma mentre il segretario nazionale del Pd visitava Napoli, i democrat campani lanciavano accuse a De Luca che dalla sua, in serata, ha chiarito: «L’ipotesi che io possa lasciare il Pd è un’imbecillità infinita». Campania Libera? «è piuttosto, una lista che mi affianca da sei anni, come accade sempre nelle campagne elettorali dove ci sono tanti movimenti civici». Diversa la visione di Tommaso Casillo, promotore dell’iniziativa di Afragola: «Stiamo seguendo un percorso – ammette – e ci presenteremo anche in alcuni Comuni dove si svolgeranno le prossime amministrative. Campania Liberà non è un partito ma un movimento che intende radicarsi sui territori con un impegno diverso dal passato». Intanto, tra i dem, Gianluca Daniele di Sinistra Riformista e consigliere regionale, dice che sarebbe «una follia costruire un partitino alternativo al Pd. E’ una sciocchezza pensare che Campania Libera voglia possa andare ad elezioni come forza concorrente rispetto al Pd». Duro il commento di Daniele anche sulla scelta del governatore Vincenzo De Luca di partecipare all’iniziativa che ha battezzato il movimento politico Campania Libera. «Se l’idea – dice – è quella di costruire un soggetto politico alternativo o concorrenziale al Pd, al partito a cui De Luca è iscritto, è chiaro che si tratta di un errore. Ma Campania Libera esisteva già, è una lista che ha sostenuto il Pd alle elezioni regionali». Daniele conferma che in Campania «non c’è sicuramente bisogno di un altro partito o partitino. E’ una follia, una sciocchezza se Campania Libera vuole andare ad elezioni in alternativa al Pd. Altra dinamica – conclude – riguarda la dinamica del conflitto aperto all’interno del mondo renziano. E’ una discussione politica, questa, che fa parte del postreferendum». Marco Sarracino, giovane componente della direzione nazionale, parla di «un grave errore commesso da De Luca. Il Pd – spiega – dovrebbe farglielo notare». Vincenzo Viglione, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, così commenta: «De Luca si è presentato con una neo formazione, ‘Campania Libera’, l’ennesima, che sembra messa insieme con lo scotch, nel solito tentativo di dimostrare che può fare a meno del Pd. In mezzo, i cittadini che durante la campagna referendaria si sono visti promettere di tutto di più anche il cielo. Un mare magnum di annunci e promesse che andranno adesso nel calderone delle trattative che animeranno i giochi di forza in vista delle prossime elezioni politiche. De Luca è il ‘nuovo’ che avanza, non c’è dubbio. I campani aprano bene gli occhi».