di Andrea Pellegrino
Voleva costringerli alle dimissioni per rimpiazzarli con persone amiche. Si concludono le indagini a carico di Enrico Coscioni, consigliere politico alla sanità del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. L’accusa è di tentata concussione nei confronti di tre ex commissari delle aziende sanitarie locali del napoletano. Ieri mattina il nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli ha notificato al cardiochirurgo salernitano un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli. Solo mercoledì l’iscrizione nel registro degli indagati di Vincenzo De Luca per induzione al voto di scambio dopo il “patto della frittura stretto all’Hotel Ramada con trecento sindaci”. Ieri è toccato (per un’altra inchiesta) al suo fedelissimo Enrico Coscioni, tra l’altro in odore di primariato all’azienda ospedaliera “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Qui pare che il recente atto aziendale firmato dal manager Nicola Cantone (nominato da De Luca) abbia costruito un reparto ad hoc all’interno della cardiochirurgia, sollevando anche le ire del suo padre fondatore, il professore Giuseppe Di Benedetto. Ma questa è un’altra vicenda in merito alla quale s’attendono sviluppi. Quanto all’inchiesta partenopea del pm Giancarlo Novelli e del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino risale al periodo dell’insediamento di Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia. Coscioni, non rieletto in aula consiliare, viene nominato consigliere politico alla sanità. In Campania la sanità è commissariata e De Luca non può nominare un vero e proprio assessore. Tra i primi atti (politici) di Coscioni – secondo le carte della Procura – c’è “l’invito a dimettersi” rivolto a tre sub commissari. Si tratta di Salvatore Panaro, Patrizia Caputo e Agnese Iovino, rispettivamente sub commissari delle Asl Na3 Sud, Aorn Cardarelli e l’Asl Na2 Nord. Panaro e Caputo, in particolare, desistono dal rassegnare le dimissioni nonostante le pressioni. In particolare, Coscioni avrebbe invitato Panaro a rassegnare le dimissioni “per evitare un contenzioso” usando le espressioni “che stai a fare con Postiglione tanto tra tre giorni ti mandiamo via… nessuno ti vuole: i sindaci non ti vogliono, Casillo non ti vuole (si tratta di Franco Casillo, indagato in un filone parallelo e stralciato, padre del capogruppo Pd in Regione Campania), tu devi andare via”. Altrimenti avrebbe azionato “controlli strumentali sulla sua gestione”. A Patrizia Caputo, invece, Coscioni – nel comunicarle che avrebbe dovuto presentare una lettera di dimissioni al presidente De Luca «dopo averlo ringraziato per l’opportunità professionale ricevuta» – annuncia: «..l’onda è partita, verrete sostituiti tutti». Anche perché, dice Coscioni, rivolgendosi sempre alla Caputo: «Si trova nel posto di commissario straordinario per caso». Infine, anche per la dottoressa Iovino, Coscioni avrebbe riservato un trattamento simile affermando “che non c’era niente di personale ma che si trattava soltanto di un problema di schieramento politico: nominata da Caldoro, non era ben vista da De Luca”. La Iovino fu poi sospesa e le fu detto che “se si fosse dimessa i controlli disposti nel frattempo sulla sua gestione non avrebbero avuto ulteriori conseguenze”. Nell’ambito delle indagini è stato ascoltato anche Nello Mastursi (come indagato in procedimento connesso). Mastursi, ex capo della segreteria di Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia, è coinvolto nell’ambito dell’inchiesta romana legata al caso Scognamiglio. Accompagnato dall’avvocato Felice Lentini, Mastursi ha dovuto fornire spiegazioni rispetto ad un foglietto ritrovato durante una perquisizione avvenuta più di un anno fa nel suo ex ufficio di via Santa Lucia. Un foglietto consegnato proprio da Enrico Coscioni sul quale erano impresse delle ipotesi di nomine di commissari e subcommissari presso le principali Asl della Regione Campania. Un documento che, secondo gli investigatori, potrebbe essere ricollegabile alle presunte pressioni sui tre ex commissari esercitate per liberare posizioni dirigenziali nella sanità campana. Entro venti giorni, Coscioni (assistito dall’avvocato Gaetano Pastone) potrà chiedere se essere o meno interrogato. Poi la Procura chiederà eventualmente per lui il processo per tentata concussione. Un nuovo fulmine, dunque, colpisce Palazzo Santa Lucia. Severino Nappi, vicecoordinatore regionale di Forza Italia Campania così commenta: «Il suo consulente per la sanità viene indagato per aver costretto alla dimissione dei dirigenti sanitari per far posto ai suoi; il suo caposegreteria viene indagato per aver comprato una sentenza per fargli fare il presidente della Regione; persino il figlio viene indagato per aver fatto affari con una società che ha interessi col Comune di Salerno. E’ lui? Non sa nulla, non vede nulla, non conosce nulla di tutto quello che gli gira intorno? Chi è? Vincenzo De Luca, detto Alice nel paese delle meraviglie».