di Andrea Pellegrino
I fronti politici aperti sono innumerevoli. Senza considerare l’ombra di possibili elezioni politiche anticipate. In Campania la sconfitta referendaria ha scombussolato i piani politici del governatore Vincenzo De Luca costretto ora a trovare una nuova strategia ed un nuovo aggancio al Nazareno, dopo aver rotto con Matteo Renzi ed il suo giglio magico. A Salerno la fibrillazione è sempre più intensa a Palazzo di Città. Ora più che mai che in scadenza ci sono le presentazioni delle liste per le provinciali. Domenica e lunedì sono i due giorni in calendario previsti per la consegna a Palazzo Sant’Agostino: le elezioni poi si terranno l’8 gennaio. Il Pd spinge per la candidatura del sindaco Enzo Napoli. Una mossa che chiuderebbe le ambizioni dei consiglieri comunali di maggioranza. Da un lato. Dall’altro, invece, susciterebbe non pochi malumori in un gruppo già suddiviso in più tronconi. Tant’è che le perplessità del primo cittadino sarebbero tantissime. Al punto che per questa mattina, prima di sciogliere la riserva, ha convocato un vertice di maggioranza (ore 10,30 a Palazzo di Città) per capire gli umori prima di formalizzare la candidatura. Nel pomeriggio nella sede del Pd si dovrà poi tirare le somme e riempire le caselle per essere pronti alla consegna. L’attuale scacchiere consiliare non sarebbe favorevole ad Enzo Napoli. Non tanto per l’elezione che appare scontata, quanto per la conta che potrebbe fare tra i suoi consiglieri comunali. Già si mormora che qualche franco tiratore non mancherà e che, così come avvenuto la scorsa volta, qualche altro aspirante consigliere provinciale pescherà nell’aula salernitana dove il voto ponderato batte tutti ed assicura l’elezione. Enzo Napoli già dovrà fare a meno del gruppo dei socialisti (che presenterà la propria lista), così come dei moderati (che dovrebbero sostenere Ernesto Sica, sempre se confermata la candidatura) e dei Verdi di Michele Ragosta (che sosterranno Antonio Anastasio). Ai due esponenti picentini potrebbe aggiungersene un terzo: ossia Giuseppe Lanzara, possibile candidato nella lista del Pd con agganci al comune di Salerno. Ma la partita si chiuderà questa sera in via Manzo. Non ci sarà la lista Campania Libera mentre quella di Enzo Napoli sarà l’ unica candidatura di Salerno città. Tramontata, dunque, anche l’ipotesi Paky Memoli, consigliere comunale di “Campania Libera”. Tra gli altri sindaci in campo – sempre con il Partito democratico – spuntano Marchese (Siano) e Della Monica (Cetara). Confermato Enzo Servalli di Cava de’ Tirreni, così come riconfermati sono i cinque sindaci uscenti. Ma c’è un’altra partita politica da giocare ad inizio della prossima settimana. In pratica a liste provinciali presentate. Si tratta delle elezioni dei componenti del consiglio di distretto dell’ente idrico campano – ambito distrettuale Sele. Per lunedì dalle ore 8,00 alle 20,00 sono previste le elezioni che si terranno a Palazzo di Città a Salerno. Ad essere chiamati sono i sindaci dei comuni che rientrano nel distretto che dovranno eleggere trenta componenti del consiglio di distretto dell’ambito Sele. Una consultazione rimasta ai margini e poco pubblicizzata ma che ha risvolti politici di tutto rispetto. Alla presidenza dovrebbe andare Geppino Parente, sindaco di Bellosguardo, attuale commissario dell’Ato ma soprattutto deluchiano doc. Si mormora che Parente potrebbe, dopo l’elezione e la composizione del consiglio distrettuale, riabilitare anche Nello Mastursi, ex capostaff di De Luca finito sotto inchiesta da parte della Procura di Roma nell’ambito del caso Scognamiglio. Infine c’è l’Asi, il consorzio di aree industriali che attende il suo nuove presidente, dopo le dimissioni di Americo Montera. L’incarico dovrebbe essere formalizzato nei prossimi giorni. Dopo l’ipotesi Ermanno Guerra (che dovrebbe comunque entrare nel consiglio d’amministrazione, senza però lasciare lo scranno consiliare) si fa spazio quella di Nicola Parisi, sindaco di Buccino. Da “scongelare”, ancora, le nomine per l’aeroporto. Qui i nomi ci sarebbero già. A partire da Anna Ferrazzano (ex Pdl) indicata quale presidente. Mancherebbe però solo il via libera definitivo. Naturalmente sempre da parte di Vincenzo De Luca.