“Volevamo solo continuare a lavorare, anche in forma ridotta, pur di tenere l’azienda in piedi. Purtroppo questa nostra impostazione non è stata recepita. Certamente non è una notizia piacevole e positiva”. Ciro Pisano, patron dell’omonima fonderia, commenta cosi’ la decisione del Gip del Tribunale diSalerno sulla chiusura delle Fonderie Pisano per inquinamento ambientale. “Abbiamo sempre cercato – aggiunge Pisano a margine dell’assemblea pubblica di Confindustria Salerno – di lavorare assieme alle istituzioni per trovare un percorso condiviso, ma se l’alternativa è quella di dire sempre no, allora dobbiamo prenderne atto e comportarci di conseguenza. Noi siamo sempre stati per il rispetto delle norme e delle leggi e per il rispetto di tutti quanti. Stiamo lavorando per trovare altre soluzioni perché noi abbiamo voglia di fare impresa sul nostro territorio, se ci permetteranno di farlo, oppure in territori limitrofi anche fuori provincia per poter continuare l’attività. Abbiamo una serie di maestranze capaci e il fatto che siamo bloccati è solo per un problema burocratico per i quali non riusciamo ad andare avanti”. In merito ad altre ipotesi relative alla delocalizzazione dell’impianto, l’imprenditore aggiunge: “Stiamo lavorando ad alcune ipotesi, ma queste possono avere successo solo se l’azienda è in piedi. Non possiamo delocalizzare un’azienda morta, ma un’azienda viva, che ha clienti”. Sul futuro dei lavoratori e sull’ ipotesi di licenziamenti, Pisano spiega: “Abbiamo un rapporto molto stretto con i nostri dipendenti ma se non riusciamo a lavorare e produrre, allora saremo costretti a non poter utilizzare più le loro competenze. + importante che ci facciano riprendere le attività, perché se non riprendiamo a lavorare finisce tutto. Abbiamo cercato di tenere i nostri clienti che sanno la qualità del nostro prodotto qual è. I nostri clienti ci sono affezionati e stanno aspettando, ma il tempo passa. Da quando è partito il centro commerciale Le Coroniere nelle vicinanze – ipotizza ancora Pisano – abbiamo avuto una serie di problemi, sarà anche perché la zona potrebbe essere interessante dal punto di vista immobiliare. Se il pubblico ha bisogno della nostra area la espropria e noi la cediamo. Per il pubblico utilizzo tutto si cede”. Riferendosi, infine, al sindaco di Campagna che non ha voluto le Fonderie nel suo comune, Pisano ha detto: “Non voglio entrare nella polemica se sapesse o meno che saremmo andati sul suo territorio. + già la seconda volta che abbiamo preso un terreno in un’area e purtroppo troviamo questa resistenza. La cosa che ci rammarica, però, è che non venga proprio visionato il progetto. Se sei fonderie non ti voglio. Noi vorremmo collaborare anche con i comitati e con i cittadini ma non c’è questa voglia di collaborare per soluzioni condivise”.
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