di Brigida Vicinanza
“Ci vuole chiarezza sul percorso che la proprietà ora vuole intraprendere, non c’è più tempo da perdere con le ipotesi e le probabilità”. A sottolinearlo ancora una volta è Francesca D’Elia della Fiom, che oramai segue da tempo la vertenza delle Fonderie Pisano, per quanto riguarda ora l’occupazione dei 120 operai fermi insieme all’impianto di via dei Greci. Ieri l’incontro tra sindacati e proprietà, alla presenza di un nuovo consulente del lavoro, per decidere nuovamente quale strada intraprendere per evitare il licenziamento di tutti i lavoratori. Ma nessuna novità utile affinché possa riaccendersi una speranza per i 120 operai dell’opificio di Fratte. La proprietà intanto continua a perseverare sull’obiettivo Campagna, che dice di non voler accantonare. Ma, di più, non ha ancora abbandonato nemmeno l’idea di Giffoni, dove già nel 2012 aveva acquistato un terreno utile alla delocalizzazione e ora a febbraio si pronuncerà il Consiglio di Stato dopo la bocciatura incassata dai Pisano al Tar di Salerno. Ma, nonostante tutto, continua a giocare a carte coperte: “Ci hanno detto che sono pronti a portare in Regione le ulteriori ipotesi che avevano già accennato, ma ovviamente a noi non hanno detto nulla, continuano a tenere nascosto il nome dell’eventuale nuovo sito, pur non abbandonando Campagna e Giffoni”, ha continuato Francesca D’Elia. “L’unica nota positiva è che ci hanno dimostrato possibilità qualora dovessimo accedere agli ammortizzatori sociali, ma pur sempre legati ad una riapertura della fabbrica di Fratte”. Insomma, sindacati e proprietà comunque pare non si incontrino sul concetto di base. Una sottile differenza tra le considerazioni delle due parti non li metterebbe d’accordo e susciterebbe la rabbia e la quasi rassegnazione nella vicenda. Per i sindacati e quindi per operai, si parte dall’idea di base della delocalizzazione: “Per noi la ripresa dell’attività di Fratte è connessa solo alla delocalizzazione” spiega Francesca D’Elia. A quanto pare invece per i Pisano la riapertura dell’opificio di Fratte e la ripresa dell’attività in via dei Greci è un punto imprescindibile quindi e si dovrebbe partire proprio da qui per poi avviare le procedure della delocalizzazione, insomma non “mollano” la presa sulla riapertura e se non ci sarà quest’ultima non ci sarà nemmeno la delocalizzazione. Ma dal sindacato premono per l’incontro in Regione: “Dato che la proprietà ha detto di essere pronta per svelare il nome degli altri siti individuati ora bisogna fare subito l’incontro con gli assessori regionali, così da non perdere più tempo, provvederò subito a contattare la Regione per poter accelerare i tempi”, ha concluso la D’Elia.