di Andrea Pellegrino
Passato agosto, la macchina amministrativa – dopo “appena” due mesi dalle elezioni – dovrebbe mettersi in moto definitivamente. I primi appuntamenti in agenda sono fissati per il 29, 30 e 31 agosto quando le commissioni consiliari dovranno eleggere i rispettivi presidenti e vicepresidenti. Ma prima di allora c’è un problema politico da risolvere. E riguarda la rappresentanza interna dei partiti e delle forze politiche all’interno delle commissioni. Il primo schema, infatti, tra l’altro ufficializzato dallo stesso sindaco Enzo Napoli, disegna un evidente squilibrio tra i “Progressisti per Salerno” e gli alleati “Campania Libera” e “Salerno per i giovani”. In pratica quest’ultime due forze si ritroverebbero i rispettivi rappresentanti consiliari solo in due o massimo tre commissioni. La vicenda dovrebbe essere risolta nei prossimi giorni. Al massimo all’inizio della prossima settimana e comunque prima dell’insediamento. In questa circostanza, tra l’altro, già si dovrà fare i conti con i dissidenti della maggioranza. In particolare con coloro che hanno rinunciato ad ogni incarico politico all’indomani della formazione della giunta. Di deleghe ai consiglieri comunali per ora non se ne parlerà. Al massimo ci sarà qualche promessa relativa alle prossime elezioni provinciali che, secondo nuove indiscrezioni, dovrebbero tenersi a gennaio. Più tempo, insomma, per trattare con alcuni scontenti che minacciano perfino la costituzione di un gruppo consiliare autonomo. La fotografia dei salernitani, ad oggi, mostra una città completamente autogestita. E non solo per l’assenza del primo cittadino Enzo Napoli che si è concesso la sua meritata vacanza. Ad eccezione di pochi anche lo stesso esecutivo cittadino si è lasciato andare alle vacanze agostane. Compreso De Luca jr che dopo l’exploit iniziale avrebbe mollato la presa in attesa della ripresa (o meglio dell’avvio) dell’era targata Napoli. Per non parlare, naturalmente, dell’assenza totale anche dell’opposizione (sempre ad eccezione di pochi) che attende e spera nell’ormai consolidata “supplenza” di comitati e forze extra consiliari rispetto ai problemi della città. A conti fatti da due mesi Salerno sconterebbe l’assenza della politica e dell’amministrazione. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Zero manutenzione (panchine e alberi che cedono, lungomare a pezzi, strade dissestate) e zero controlli, anche rispetto a comportamenti poco civili di alcuni cittadini. Di turismo neppure l’ombra in una città che in determinanti giorni è stata quasi del tutto deserta, se non per i pochi che hanno scelto di restare in zona per poi lamentarsi del mare sporco. Colpa dei fondali ormai innalzati al massimo al porto di Salerno attraversato da navi commerciali ad ogni ora del giorno e della notte. Tutt’altra storia riguarda “Salifornia” che ricade in una porzione di mare che non sarà mai balneabile, fin quando accoglierà l’alveo del torrente Fusandola e sarà area portuale. In quella zona non resterebbe, dunque, che realizzarci una piscina. Semmai nella mega piazza della libertà.