di Andrea Pellegrino
La democrazia ha le sue dinamiche. Ed è sempre il popolo a tracciare la linea con il voto. Senza escludere, poi, i demeriti altrui, ossia di quelle alternative che si propongono all’elettorato in una città come Salerno. E domenica scorsa gli elettori salernitani sono riusciti in una impresa unica: consegnare la città ad una maggioranza che in Consiglio comunale detiene l’80 per cento, ossia 26 consiglieri comunali su 32. Un plebiscito senza precedenti che ha permesso ad un gruppo ristrettissimo di persone di presentare la giunta già confezionata e senza appello alla propria maggioranza. Con tanto di nomina di Roberto De Luca che senza passare per le urne si ritroverà a gestire il delicato assessorato al bilancio. Mal che vada, poi, o qualsiasi cosa accada, politicamente sarà papà Enzo a risponderne a livello nazionale. Quanto ai ventisei consiglieri ai quali è stata comunicata la giunta, visti i numeri non hanno grandi spazi di manovra. A meno di uno scatto d’orgoglio e di una presa di posizione forte e chiara. Come quella che avrebbe dovuto prendere chi si è posto come alternativa al sistema De Luca. Ma siamo sempre alle solite, con il gioco dell’oca che riparte da zero.