di Marta Naddei
Lavori iniziati senza permesso a costruire. Il nome nuovo, nella pioggia di avvisi di garanzia riguardanti il Crescent, è quello di Eugenio Rainone, amministratore e legale rappresentante della società Crescent srl. La bufera si è abbattuta venerdì mattina su attuali ed ex componenti della Giunta De Luca. L’altro ieri, infatti, a Vincenzo De Luca, Eva Avossa, Gerardo Calabrese, Luca Cascone, Luciano Conforti, Domenico De Maio, Augusto De Pascale, Ermanno Guerra, Nello Fiore, Enzo Maraio e Francesco Picarone, sono stati notificati avvisi di garanzia per indagini di cui erano già stati informati qualche mese fa, come anticipato dalle colonne di questo quotidiano lo scorso 23 aprile. Per quanto riguarda la posizione dell’imprenditore edile, la cui ditta si sta occupando della costruzione del corpo centrale della mezzaluna di Bofill, i pm Alfano e Valenti, contestano l’avvio «dei lavori finalizzati alla realizzazione dell’edificio» in «sostanziale assenza del permesso di costruire, attesa l’illegittimità dei permessi» rilasciati dal Comune. Ed è qui che il destino di Rainone si intreccia con quello del sindaco De Luca, del vicesindaco Eva Avossa e degli assessori Calabrese, Cascone, Conforti, De Maio, De Pascale, Guerra, Fiore, Maraio e Picarone. Nello specifico, gli ultimi avvisi, riguardano le delibere 1565 del 2007 e 803 del 2008 con cui, di fatto, si autorizzava lo scorporo del Pua (Piano attuativo urbanistico) dell’opera, consentendo così di separare la procedura per il corpo centrale destinato ai privati da quella per le torri. Il reato contestato è quello di abuso d’ufficio: i provvedimenti sarebbero infatti stati assunti in violazione delle norme di legge. Contestualmente i sostituti procuratori Rocco Alfano e Guglielmo Valenti hanno presentato al gip Donatella Mancini la proroga del termine per le indagini preliminari al 6 febbraio 2014.