di Andrea Pellegrino
«Non possiamo assumerci la responsabilità senza dirlo al sindaco di prendere gli 800mila euro di cofinanziamento del Trincerone e spostarli». Al telefono con Alberto Di Lorenzo, Raffaele Elio Lupacchini (attuale dirigente del settore risorse comunitarie del Comune di Salerno) esprime le sue preoccupazioni alla vigilia di un incontro in Regione (febbraio 2013) per recuperare risorse per il Comune. Ed in particolare per la Torre – poi tagliata dal Soprintendente – che avrebbe dovuto ospitare l'Urban Center di Zampino. Il fatto è raccontato nei faldoni dell'inchiesta sulla variante in corso d'opera dei lavori di Piazza della Libertà che ha già portato ad un avviso di conclusione indagine per 26 persone, tra cui l'ex sindaco ed attuale governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Di Lorenzo – indagato in questo procedimento – spinge e cerca di convincere Lupacchini. In quel periodo Vincenzo De Luca è assente dal Comune per motivi di salute, e l'ex project manager del termovalorizzatore prende in mano la situazione. Prepara perfino la delibera che sarà apportava dalla giunta comunale senza colpo ferire. L'esecutivo, infatti, retto dall'allora vicesindaco Eva Avossa, prende atto del deliberato redatto da Di Lorenzo che sposta sostanzialmente risorse europee da un intervento all'altro. In particolare dal trincerone est alla Torre – che non sarà mai realizzata – della mezza luna di Bofill. L'edificio che sarebbe stato di proprietà del Comune e speculare rispetto all'altra Torre del Crescent che avrebbe dovuto ospitare la nuova sede dell'Autorità Portuale di Salerno. La giunta approva e le carte approdano a Napoli all'attenzione della dottoressa Maria Adinolfi. «La mia perplessità è solo legata al fatto che spostiamo questi soldi dal trincerone, tutto qua», confessa Lupacchini al telefono con Di Lorenzo che cerca così di convincerlo: «Puntiamo sulla Torre decisamente, guarda è la più rapida, a parte che è la priorità indicata dal Sindaco». Perplessità, quelle di Lupacchini, che Di Lorenzo – intercettato con Vincenzo De Luca – dice di aver superato: «Elio – dice il dirigente – non voleva assumersi la responsabilità». Ancora, incalza Di Lorenzo: «Non riusciremo mai a completare entro il 2015 il Trincerone». Soldi che sostanzialmente non sono serviti più neppure per la realizzazione della Torre pubblica del Crescent.