Truffa e violazione del decreto Brunetta. Avvosi di chiusura indagini per quattordici dipendenti del Ruggi coinvolti nella maxi inchiesta della Finanza sull’assenteismo all’azienda ospedaliera. Il pubblico ministero, Francesco Rotondo, ha stralciato la posizione dei quindici dipendenti per i quali erano state richieste misure cautelari e provvedimenti di sospensione. Il Gip del Tribunale di Salerno, Sergio De Luca, aveva stabilito la sospensione per dieci dei quattordici indagati. Viaggiano verso la richiesta di rinvio a giudizio Santo Pepe, classe ‘64 di Salerno, Maria Luisa Palo, classe ‘64 di Baronissi, Vincenzo Califano, classe ‘58 di San Valentino Torio, Carmine De Chiaro, classe ‘57 di di Mercato San Severino, Carmela Di Paolo, classe ‘69 di Salerno, Ciro Cuciniello, classe ‘66 di Salerno, Enrico Severino, classe ‘52, Francesco Fasano, classe ‘54 di Salerno, Antonio Criscuolo, classe ‘57 di Salerno, Lucia Grillo, classe ‘62 di Salerno, Raffaele Aulicino, classe ‘57 di Marsico Nuovo, Giovanni Caputo, classe ‘53 di Salerno. La posizione di quest’ultimi è stata stralciata rispetto ad una maxi inchiesta che coinvolge 800 dipendenti dell’azienda ospedaliera. Tutto nacque da un esposto presentato dal sindacalista Cicalese della Cisl che aveva notato delle anomalie sull’utilizzo del badge: nel 2014 presentò denuncia contro anonimi alla Guardia di Finanza e le stesse fiamme gialle, su input del sostituto procuratore Francesco Rotondo, avevano provveduto a installare le telecamere nei pressi delle macchinenette che marcavano le presenze all’interno del Ruggi. Fu proprio il sistema di videosorveglianza a far emergere particolari inquietanti sui dipendenti dell’ospedale di via San Leonardo.
Tra gli autori delle illecite azioni in parola emergevano Enrico Severino, Francesco Fasano, Lucia Grillo, ed Antonio Criscuolo, ognuno dei quali dedito in modo sistemativo a marcare i badge di determinate persone, due o più, sulla base di probanili accordi e vincoli intercorrenti tra di loro. Nacquero pedinamenti e intercettazioni ambientali che portarono ad accertare dipendenti che si gustavano un gelato a Marina di Vietri sul Mare, o chi faceva shopping e la spesa per le strade centrali di Salerno. In un’altra occasione, una dipendente dopo aver regolarmente timbrato il cartellino, aveva deciso di farsi dare una aggiustatina ai capelli, per poi concedersi qualche ora di relax alla galleria Mediterranea. Ma c’era anche l’impiegata che era in riva al mare con il proprio compagno, oppure un dipendente scoperto mentre giocava a carte in un circolo ricreativo. Tutti dovevano stare a lavoro ma in realtà erano fuori dall’ospedale per vicende private. E tra di loro c’è anche chi avrebbe preso lo straordinario nonostante non ne avesse avuto diritto. Ad inizio anno l’azienda ospedaliera ha provveduto al licenziamento di sette dipendenti che ora, insieme ad altri sette indagati, si sono visti notificare l’avviso di chiusura indagini.