Di Adriano Falanga
E’ uscito dalla locale Tenenza dei Carabinieri guidata dal Tenente Saverio Cappelluti a notte fonda, dopo le tre. Pasquale Coppola è ancora scosso dal rinvenimento del proiettile che la moglie Kasia ha rinvenuto in una busta da lettera, nella tarda mattinata di domenica. Una busta affranzata ma senza timbro postale, segno probabile che la stessa sia stata messa a mano nella cassetta della posta dell’appartamento in contrada 31, dove Coppola vive con la moglie e i suoi tre figli. Ai Carabinieri Coppola ha spiegato i recenti fatti politici che lo hanno visto protagonista, provando a dare una “motivazione” al gesto intimidatorio. Non si esclude nulla e per ora si indaga contro ignoti. Coppola ha spiegato che la posta non veniva ritirata da qualche giorno e quindi la busta potrebbe essere stata messa a cavallo tra mercoledi e sabato, ammesso che sia stato il postino a recapitarla. Ulteriori particolari non vengono resi noti, il presidente del consiglio ha solo ringraziato tutti coloro che gli hanno manifestato solidarietà in maniera bipartisan, dal primo cittadino Pasquale Aliberti agli assessori, ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Dalla politica “ufficiale” si è elevato forte il coro di condanna al vile gesto. “Temo per la mia famiglia – spiega Coppola – è un periodo per me difficile, ma sono sereno, consapevole di aver sempre operato nella piena legalità e nel rispetto del ruolo istituzionale che ricopro. Mi auguro che il confronto politico rientri al più presto nei toni moderati e dignitosi che la democrazia impone”. Non esclude del tutto le dimissioni Coppola: “anche se ho un mandato firmato dal voto di 850 elettori. Una cosa è però certa: non mi ricandiderò più. Non è questa la politica che immaginavo. La serenità della mia famiglia viene prima di ogni altra cosa”. Sulle mancate dimissioni dei tredici consiglieri comunali e il conseguente addio al terzo mandato di Pasquale Aliberti, l’ex assessore allo Sport non si pronuncia, si lascia solo sfuggire un: “spero si ritorni al più presto a fare politica, per il bene della città”.