di Andrea Pellegrino
Le Luci d’Artista si accenderanno sabato. E dal prossimo weekend la città di Salerno andrà incontro ai consueti problemi legati alla viabilità. Un primo test, in pratica, prima di mettere su il piano traffico, al momento completamente sconosciuto. Per ora si contano una serie di riunioni, sia in Prefettura che a Palazzo di Città. Ieri pomeriggio un primo vertice tra questore e comandante provinciale dei Carabinieri in Prefettura ha sancito prime linee guide sull’ordine pubblico. Un prossimo step prevederà il coinvolgimento della Guardia di Finanza e naturalmente dei vigili urbani, alle prese quest’ultimi con la definizione di un possibile piano traffico che eviti le enormi difficoltà delle scorse edizioni. Non si escludono – secondo indiscrezioni trapelate ieri dal Palazzo di Governo – anche richieste di rafforzamento di uomini e mezzi di polizia sul territorio comunale. Ma questo dipenderà dal numero di presenze che si registreranno nei prossimi weekend. Intanto il summit pomeridiano tra Alfredo Anzalone e Riccardo Piermarini avrebbe definito le zone di “competenza” della città durante l’evento che terminerà solo a fine gennaio. Anche a Palazzo di Città si susseguono gli incontri per definire l’organizzazione. Sabato si sono riunite alcune associazioni di volontariato e di protezione civile che già in passato si sono occupate dell’evento natalizio. Tra le curiosità la presenza di Luca Cascone, attuale consigliere regionale ed ex assessore alla mobilità e l’assenza dell’attuale delegato Mimmo De Maio. Presente, inoltre, il nucleo di protezione civile salernitano, con il consigliere comunale delegato Augusto De Pascale ed il coordinatore Zevolino. Una riunione che si sarebbe aggiornata al prossimo 10 novembre quando si definiranno nel dettaglio ruoli e funzioni di ogni componente (politica e tecnica) che sarà protagonista della decima edizione di “Luci d’Artista” che ricade negli ultimi mesi dell’attuale consiliatura, oggi a guida Enzo Napoli. Tra le richieste avanzate dai gruppi di protezione civile e di volontariato (alcuni provenienti anche dai comuni della provincia) ci sarebbe quella di un rimborso economico per le spese sostenute. D’altronde a fronte di cifre milionarie per l’allestimento delle luminarie a restare a bocca asciutta sono stati sempre i volontari della protezione civile. A differenza, inoltre, anche di coloro che svolgeranno la “guardiania” delle opere installate e per i quali il Comune ha presunto una spesa che si aggira attorno ai 60mila euro.