L' altra faccia del Giallo: Il Regolo Imperfetto - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

L’ altra faccia del Giallo: Il Regolo Imperfetto

L’ altra faccia del Giallo: Il Regolo Imperfetto

 

Domani sera, alle 21, ospiti della V Edizione della Fiera del libro di Eboli saranno Carmine Mari autore del giallo “Il regolo imperfetto” e l’editore delle Atmosphere Libri Mauro Di Leo in un incontro coordinato da Olga Chieffi per scoprire intrghi ed alchimie nella Salerno della Scuola Medica, all’ombra del campanile del duomo di San Matteo

Di DAVIDE NAIMOLI

Domani, alle ore 21, la giornata d’apertura della V edizione della Fiera del libro di Eboli, patrocinata dall’amministrazione comunale, la Piazza della Repubblica ospiterà la presentazione del romanzo d’esordio di Carmine Mari, autore de’ “Il regolo imperfetto” per le edizioni Atmosphere, quinto classificato al premio letterario nazionale Yume Loving italian book 2014, ambientato nella Salerno medievale della Schola medica nel suo periodo d’oro. L’incontro coordinato da Olga Chieffi vedrà anche la partecipazione dello stesso editore Mauro Di Leo, che ha centrato, “a naso”, il best seller dell’estate salernitana. “Il regolo imperfetto” è un ingegnoso romanzo dalla doppia anima. L’aspetto più immediatamente godibile è quello legato all’intreccio da risolvere. Possiamo sì chiamarlo thriller storico, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un autore molto dotato, che fa sapiente uso delle tecniche narrative, atte anche a soddisfare quelle che possiamo definire “esigenze estetiche”; non solo avvenimenti avvincenti dunque, ma avvenimenti narrati con la penna di un romanziere di qualità. Rogerius, figlio del maestro Giovanni, morto in Terrasanta durante la crociata di Federico II sulle tracce di un medicinale prodigioso ricavato dalla muffa di una bacca, è un brillante studente della scuola medica nella Salerno del 1239. Si trova invischiato in una strana vicenda, diventando la vittima delle trame di un incapace magister, Ugo da Marcina, e dell’arcidiacono Vittore, inquisitore apostolico presso la curia vescovile. Nel frattempo, sullo sfondo di una città corrotta e decadente, si muove Arnaldo degli Arsenali, un “parvenu” senza scrupoli che scatena una vera e propria guerra contro Raimondo di Puglia, cavaliere di Federico II e reggente della città, cercando di aizzare la popolazione facendo leva sulla superstizione. Fa da sfondo la lotta tra papa Gregorio IX e Federico II, quest’ultimo indebolito per le guerre che sta combattendo contro i comuni del nord Italia. Hermann Von Salza, gran Maestro dell’ordine dei Teutoni, è l’ultima speranza dell’imperatore di evitare la bolla papale. Ma Von Salza è ammalato ed è costretto a recarsi a Salerno per affidarsi alle cure dei medici della scuola, prima di affrontare il papa. Nonostante gli sia stata tolta ogni speranza, Rogerius decide di scardinare le congetture dei suoi accusatori. Tra gli appunti di studio reduci dalla missione di suo padre, scopre un vecchio quaderno delle ricordanze (per ottenere il farmaco efficace e non velenoso è necessario un regolo con una combinazione numerica), che lo aiuterà a ricomporre il puzzle dei fatti e del mistero che avvolge il miracoloso elisir. Spinto dall’amore per la medicina e per la bella Rebecca, riuscirà laddove altri nemmeno osano tentare. Il regolo imperfetto s’impone a diversi livelli di lettura, ha tra gli altri, anche il pregio di presentarci un mondo – quello della medicina e delle scuole mediche medievali  – e un ambiente storico-geografico – la Salerno del XIII secolo – di solito poco conosciuti ed esplorati dalla narrativa. Può essere accostato, senza sfigurare, ad altri ben più conosciuti autori anglosassoni che si sono cimentati con successo con il giallo medievale: la Ellis Peters di fratello Cadfael (con la sua fortunata trasposizione televisiva) e la Alys Clare della badessa Helewise. Intorno a una delle scuole mediche più importanti dell’Europa del ‘200 si dipanano gli intrighi tra Papato e Impero, che coinvolgono e travolgono le passioni e le ambizioni di tanti uomini, buoni o arroganti, giusti o malvagi, in ognuno dei quali, però, il confine tra bene e male non è mai così netto come può sembrare all’inizio. Le lotte tra i medici per il primato nella scuola, così come quelle tra i nobili salernitani, divisi dalla politica – ma soprattutto dal denaro e dal potere – tra guelfi obbedienti a Papa Gregorio IX e ghibellini fedeli all’Imperatore Federico II, fanno da prezioso sfondo storico al dolore e alle difficoltà degli uomini comuni, di chi della Storia non è protagonista e subisce le angherie dei potenti; ma, soprattutto, fanno da dotta cornice alla lotta – anch’essa universale e comune a tutti i tempi storici – tra superstizione e conoscenza, tra chi pretende di avere in sé, irremovibile e immodificabile, la verità tout court e chi, invece, riconosce che quella stessa verità va costruita, giorno dopo giorno, con umiltà e pazienza.