La questione dell’incompatibilità di Cirielli sollevata dal consiglio provinciale, continua ad alimentare polemiche. In una nota stampa il senatore Nino Paravia risponde duramente ai rappresentanti del Pd che, martedì, all’indomani del consiglio avevano sollevato questioni di legittimità sulla procedura.
«Alcuni esponenti del Partito Democratico salernitano, per lo più nullafacenti, accusano il Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli di illegalità per come sta gestendo la vicenda della sua ricandidatura alla Camera e il consequenziale abbandono della carica di Presidente della Provincia, peraltro detenuta a titolo gratuito. – dichiara in una nota stampa il senatore – Infatti, questi soggetti politici, che sino a ieri hanno censurato l’on. Cirielli per la sua incompatibilità, lanciando di frequente strali contro il doppio incarico, oggi cambiano idea per opportunismo politico. Ovviamente siamo ben lontani dall’illegalità! Anzi. È la legge che fissa le modalità per contestare l’incompatibilità e affida al Consiglio Provinciale le determinazioni del caso, avverso le quali, se lo si ritenesse si potrà adire la via giudiziaria come previsto dal Testo Unico degli Enti Locali. E’ incomprensibile come facciano questi “maestri di democrazia”, in un delicato momento di riassetto istituzionale del territorio e delle Province, a pensare di poter abbattere un Consiglio Provinciale, democraticamente eletto, per poi far posto a un Commissario, che non sarebbe assolutamente di emanazione popolare, e oltretutto che assommerebbe all’indennità di presidente anche quella “di missione”».
A giudizio del senatore l’iter seguito da Cirielli è apprezzabile per una serie di motivi «il primo di carattere etico-morale, il secondo di natura democratica. Mi spiego meglio. Cirielli, ancorché non ufficialmente, sa di essere candidato e “si sente” candidato al Parlamento, motivo per il quale è assolutamente legittimo che contestualmente avverta l’esigenza di lasciare la presidenza. Ed è altrettanto legittimo, e vengo al secondo motivo, che lasci a un consesso eletto, che il popolo ha decretato governasse per cinque anni, non per tre».
Quindi, gli strali del rappresentante del Pdl si lanciano contro il segretario della Cgil Franco Tavella. «Posso rassicurare il “telecomandato deluchiano” Tavella, che, a mio avviso, non ha tutelato a sufficienza i lavoratori del CSTP e meno che mai quelli dei consorzi dei rifiuti, che proprio il senso del dovere e il rispetto delle Istituzioni propri del Presidente Cirielli hanno influito non poco nella maturazione di queste decisioni. Mi rendo conto che non potendo attaccare l’operato della Giunta Cirielli i prossimi rottamati del PD salernitano siano pronti ad aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di dimostrare di essere in vita, ma un po’ di serietà “suvvia” come direbbe Renzi non potrebbe che allungare loro la vita»