Un dato è certo: Matteo Renzi, termometro alla mano, ha superato Pierluigi Bersani. Stesso posto, stessa sala. La prima prova del Grand Hotel l’ha superata a pieni voti. Nonostante non ci fosse l’apparato (quello del Pd), nonostante l’ordine di scuderia del sindaco Vincenzo De Luca che ha ritirato anche il renziano della prim’ora Alfonso Buonaiuto. Nonostante tutto, il giovane sindaco fiorentino ha riempito tutti gli spazi possibili dell’hotel.
Insomma una prima rottamazione c’è stata: quella del parterre che ha portato, sostanzialmente, il popolo in una domenica qualsiasi ad avvicinarsi nuovamente alla politica.
Neppure Bersani ci era riuscito, poche settimane prima. Seppur in quell’incontro il segretario nazionale era riuscito a dire poche parole, escluso dallo show del sindaco di De Luca che, in quella occasione, aveva richiamato tutte le sue truppe.
In sala, ieri, c’erano i salernitani. Insomma, qualsiasi osservatore non si è ritrovato la solita passerella di volti noti, ma facce nuove. Ad eccezione di qualche illustre ex: come Mario De Biase, Angelo Villani e Gianni Iuliano. Molti esponenti della Piana del Sele, Picentini e Cilento, timida rappresentanza dell’Agro (qualche curioso, come Pasquale D’Acunzi e una delegazione di giovani paganesi), scarsa presenza della Costiera Amalfitana.
In prima fila c’è anche il sindaco di Capaccio Italo Voza, sostenuto da una coalizione civica più vicina al centrodestra. Ma la loro figura, i tre sindaci promotori, Paolo Russomando, Tommaso Pellegrino e Sergio Annunziata l’hanno fatta. L’unico che il sindaco De Luca non è riuscito a convincere, pare sia stato il consigliere comunale Ginetto Bernabò, presente ieri all’incontro.
Ed il dato principale è stato proprio questo: «Più di duemila persone», dice il sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando «senza la presenza e l’impegno di Vincenzo De Luca”. Insomma «un evento unico per Salerno», prosegue Russomando che commenta: «Una mattinata che ha visto la partecipazione di tantissime persone. Un grande successo una grande risposta che Salerno ha dato a Matteo Renzi e alla sua proposta e alle sue idee. Il nostro impegno prosegue con maggiore determinazione e forza in considerazione dello straordinario successo della manifestazione. Nelle prossime settimane apriremo i comitati pro Renzi in tutta la provincia di Salerno». Ad attirare la platea, più volte, è stato Renzi, da solo, per un’ora e trenta in unico intervento, all’americana e con la consueta camicia bianca e cravatta blu, aprendo il suo intervento mostrando scherzosamente il suo “videocurriculum”, estrapolato dalla satira di Crozza. Poi mostra slide e rimanda tutto al suo sito che pubblica ed aggiorna costantemente qualsiasi cosa. Dice di essere affezionato a questa terra percorsa in lungo e largo da papà (o alla fiorentina babbo) rappresentante e qui ricorda il “sindaco anomalo” Angelo Vassallo. Tra i suoi supporters c’è anche l’erede di Vassallo, Stefano Pisani che cita quando i maxischermo mostrano il sindaco pescatore. Infine, un veloce passaggio, al margine, su Vincenzo De Luca: «Rispetto la sua decisione. E lo capisco anche. Fa parte della stessa generazione di Bersani. Ma noi non facciamo una battaglia né contro Bersani né contro De Luca». Ma dal suo entourage confessano che il sindaco di Firenze è più che soddisfatto dell’evento di Salerno e della presenza di tantissime persone e di tanti giovani amministratori. Poi nuovamente in marcia con il camper per una nuova tappa, certo di aver conquistato, nonostante De Luca, Salerno.