di Ogliastro Futura
Negli ultimi mesi, come associazione Ogliastro Futura, abbiamo avanzato numerose proposte concrete: più partecipazione, più trasparenza, più coordinamento tra chi lavora per il bene del paese. Proposte sempre motivate, documentate, mai polemiche. Eppure, nessuna di queste è mai arrivata ad un confronto reale.
L’ultimo episodio lo dimostra con chiarezza. La proposta del Tavolo delle Associazioni – nata dall’oratorio parrocchiale e da noi condivisa – aveva un obiettivo semplice: creare uno spazio stabile di dialogo e coordinamento tra associazioni, volontari e amministrazione, per programmare le iniziative, evitare sovrapposizioni e valorizzare il lavoro di chi opera gratuitamente. Questa proposta non è mai stata portata all’attenzione del consiglio comunale, perché l’amministrazione ha scelto di non farlo, impedendo di fatto qualsiasi discussione pubblica nel merito. Ma non è bastato rigettare a priori le richieste della minoranza questa volta si è fatto un passo in più.
Prima ancora dell’inizio dell’ultima seduta consiliare, e senza che alcun argomento in merito fosse inserito nell’ordine del giorno, è stata letta una nota ufficiale a firma del sindaco, consegnata in copia a tutti i consiglieri di minoranza, forse con lo scopo di volerli intimorire (altrimenti che senso avrebbe un’azione del genere?) in cui è stato chiarito che una mozione sul Tavolo delle Associazioni non verrà mai discussa e annuncia una querela nei confronti del consigliere Abate, “colpevole” – secondo il sindaco – di averlo diffamato e oltraggiato personalmente. È un passaggio che non può essere ignorato. Ad una proposta, che non si è mai voluto discutere in consiglio, si è risposto prima evitando il confronto e poi spostando tutto su un piano personale e giudiziario. Non si è discusso se la proposta fosse utile o meno: la si è chiusa preventivamente e si è colpito chi l’ha portata avanti. C’è poi un ulteriore aspetto che riguarda direttamente la comunità.
L’iniziativa giudiziaria promossa da chi amministra potrebbe comportare costi legali, che andrebbero a carico della collettività. In un paese che avrebbe bisogno di investire risorse in servizi, manutenzione e iniziative per i cittadini, l’idea che denaro pubblico possa essere speso per vicende giudiziarie legate al confronto politico è un tema che merita attenzione e trasparenza. Sia chiaro: questa non è una vicenda personale!
Pensare di isolare una persona significa non aver compreso che dietro quelle proposte ci sono più cittadini, più competenze e più voci. Noi non cerchiamo scontri personali e non ci interessa alimentare polemiche, ma non accettiamo che il dissenso venga gestito evitando il Consiglio Comunale e ricorrendo a strumenti estranei al normale confronto politico.
Questo metodo non ferma le idee, né il lavoro di chi crede in un paese più aperto e partecipato. Continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto: proporre. Proporre un’idea diversa di Ogliastro, fondata sulla collaborazione, sul rispetto di chi si impegna e sulla partecipazione reale. Le querele non costruiscono futuro. Le proposte sì. E noi continueremo a farle e a portarle avanti perché crediamo che il futuro di un Paese dipenda anche da Noi.






