Salerno e don Franco Fedullo - Le Cronache Salerno
Salerno

Salerno e don Franco Fedullo

Salerno e don Franco Fedullo

Salvatore Memoli

L’avvento deve ricordarci la bellezza dei valori che costruiscono la solidarietà, l’alimentano e la rendono una testimonianza viva del messaggio d’amore che é venuto a portarci il Bambino Gesù. É il tempo che ci fa più buoni e ci indica la strada di una civiltà sorretta dai valori dell’amore. In questo tempo forte della fede che ci fa ritrovare chiesa viva in un mondo contrastato da contrapposizioni laceranti, da persone che vivono al di sotto della soglia di povertà e sono oppresse dai bisogni. In questo tempo liturgico carico di significati, tornano nel mio ricordo di amico le testimonianze generose di un sacerdote che non dimenticherò mai e che a Salerno conoscevano tutti: don Franco Fedullo. Amico fraterno, compagno di studi universitari, testimone di momenti di fraternità autentica, condivisione di intensa preghiera e di azione concreta di solidarietà per le strade della città ed in tante famiglie che ci aprivano le porte per salvare la vita di tanti concepiti che non sarebbero mai nati, se fosse stata mantenuta la volontà di abortire.Franco era tra noi il più determinato, quello che sapeva ascoltare, misurava le parole e comunicava con gesti di profonda accoglienza e concretezza. Mi sono trovato tante volte in casi che erano già decisi per avere la coppia scelta la data dell’aborto, la forte presenza di Franco, non ancora sacerdote, poi seminarista e parroco, con sua parola distoglieva i convinti abortisti dal proposito omicida. É così che in questa città si deve a don Franco Fedullo la nascita di oltre 1200/1500 bambini che sono stati assistiti, seguiti, coccolati dal suo amore di credente che condivideva con noi amici più vicini una missione sociale importante, in nome del Dio della vita. Oggi vive a Salerno più di un migliaio di persone che deve a lui la vita, al suo esserci nei momenti importanti in cui le famiglie o le donne hanno avuto bisogno di gesti veri di amore e di solidarietà. Quella di don Franco era un’attitudine particolare alla condivisione, senza guardare l’orologio ed il portafoglio! Anche quando non disponeva di niente, prometteva il certo, il rassicurante, quello che permetteva ad un bambino di nascere avendo tutto nel niente delle sua famiglia.Non é venuto mai meno alle sue promesse, mese dopo mese, anno dopo anno. Vedere Franco camminare in incognito tra la gente, seguirlo da vicinissimo, avere il privilegio di leggere nei suoi occhi e sentire i battiti del suo cuore, ci ha permesso di percepirlo come uomo di Dio, il nostro Don Dolindo Ruotolo di Salerno, immerso nella preghiera, abbandonato a Dio, con quella naturalezza che il suo elevato intelletto gli faceva percepire e vivere come il Dio di San Tommaso d’Aquino, Dio motore che scende continuamente nella storia e si fa incontrare, é stato per noi un dono speciale di Fede. Tutte le sue scelte, le sue posizioni erano imbevute di preghiera e meditazione, un continuo tradurre il Dio dei cieli nel Dio della terra degli uomini, in particolare i più poveri ed indifesi. Mi sono trovato tante volte ad alcuni incontri di famiglie complete che con i loro figlioletti grandi, anche adolescenti, venivano a fargli visita ed i genitori consegnavano tra le sue braccia i bambini, dicendogli che il loro esserci dipendeva dal suo ministero di Amore. Il tempo che ci allontana da lui che troppo presto é tornato al Padre, quando ancora aveva molto da fare e dare a tutti, me lo restituisce come uomo di preghiera, non di parole di fede astratta ripetute ma di parole vissute, sofferte, meditate come pane quotidiano. Le sofferenze non lo hanno evitato, si sono abbattute anche nella vita ecclesiale, per una pagina canonica che il tempo e la serenità dei giusti sapranno definire e capire, un giorno. Forte come una roccia, era sicuro delle sue scelte, senza superbia di pensiero, convinto da grandi direttori spirituali ed ispirazioni soprannaturali che gli tracciavano un cammino quotidiano. I poveri vivevano la sua amicizia, come quell’uomo che in sagrestia venne a chiedergli delle scarpe che non aveva, se non le sue. Immerso nel suo permanente colloquio spirituale don Franco chiese a Dio cosa dovesse fare per risolvere quel problema. Dopo pochi minuti una fedele bussò, chiese di entrare e rivoltò a lui disse: « don Franco da tempo ho queste scarpe nuove, mai usate, n. 42, ho pensato di portarle a voi, perché possiate darle a chi ne ha bisogno ». Don Franco si faceva portavoce di altruismo e solidarietà, strumento di Dio, sapendo che Dio c’era e non l’avrebbe mai abbandonato! A Natale il Bambino Gesù, a cui sempre s’ispirava don Franco, mi ricorda i bambini nati, grazie alla solidarietà di don Franco, quei bambini che sono il segno della Fede viva di un uomo di chiesa, un ministro fedele del Vangelo. Vivere accanto a lui, per tanto tempo, é stato un privilegio che mi permette d’individuare in lui quei caratteri straordinari della santità di vita di un uomo che ha dato tutta la sua vita a Dio ed ai fratelli. Per me, vive nella santità degli uomini valorosi che hanno messo tutta la loro vita in sintonia con Dio e che dal Cielo pregano per tutti noi. Un santo amico che sento presente sempre e che il mio cuore riconosce come un amico santo, a gloria della Chiesa salernitana.