È la sua prima volta a Salerno in veste di Segretario Generale. Raffaele Bonanni ha, infatti, scelto il comune capoluogo per celebrare l’assemblea regionale della CISL Campania, che si è tenuta presso il Grand Hotel Salerno. Prima di avviare i lavori, il leader della Cisl, accompagnato dalla responsabile regionale Lina Lucci e dal segretario provinciale Giovanni Giudice, ha voluto incontrare gli addetti all’informazione.
Vari i temi sottoposti all’attenzione di Bonanni, a partire da quello più urgente della crisi occupazionale al Sud: “Chi vuol investire in questi territori si trova a dover fare i conti con la camorra e con una serie di problemi territoriali specifici, come servizi inefficienti, tasse locali, costo dell’energia e altri fattori territoriali”.
A scoraggiare quindi eventuali investitori ad aprire aziende in Campania per il segretario non è certo il costo della manodopera, che di per sé è già basso come quello polacco o rumeno. “Per attrezzare al meglio i territorio – ha affermato – occorre un’alleanza tra le realtà virtuose, tra le realtà libere dallo strapotere e libere dalle ipocrisia; un’alleanza tra poteri positivi, tra la migliore politica, la miglior impresa e il miglior sindacato”.
Sulla questione Fiat di Pomigliano, Bonanno si è detto ottimista: “L’amministratore delegato Sergio Marchionne mi ha confermato che non ha alcuna intenzione di chiudere stabilimenti in Italia. Il fatto che la Fiat non chiuderà è un dato positivo, anche perché nel frattempo si sta verificando la chiusura di molti altri stabilimenti in Europa, vedi Peugeot”. Per il segretario la crisi generale che attanaglia il Paese bloccherà per altri due anni il mercato, arco di tempo che l’azienda dovrebbe sfruttare per puntare su innovazione e ricerca, per riprendere al meglio il mercato quando l’ondata economica negativa si sarà placata. Per quanto riguarda il ddl anticorruzione, il leader Cisl ha aggiunto alle note dichiarazioni della Camusso, che si possono fare tutte le leggi che si vuole, ma da sole non basterebbero, perché a imporsi dovrebbe essere un cambiamento culturale e comportamentale. In merito, il sindacato incentiverà sempre più iniziative per sensibilizzare i giovani alla legalità. Altra riflessione è stata fatta sulla semplificazione del sistema amministrativo: “Siamo in una selva di strutture: ci sono troppi organi con poteri decisionali e amministrativi. Questo deve cambiare perché fonte di spreco economico e di tempo! Sono quattro anni che noi della CISL spingiamo per lo smantellamento delle Province, in quanto svolgono tre funzioni che possono tranquillamente passare alle amministrazioni comunali; per il rafforzamento delle Regioni e per gli accorpamenti dei Comuni più piccoli”.
Resta, intanto, bloccato il Contratto Campania che la CISL da circa due anni cerca di far decollare: Lina Lucci, responsabile regionale, ha sostenuto che continueranno a chiedere al governatore della Regione Stefano Caldoro di attivare un tavolo delle Province e i sindaci dei Comuni campani.