Presentata la stagione del Teatro Diana a Nocera - Le Cronache Spettacolo e Cultura
Spettacolo e Cultura teatro

Presentata la stagione del Teatro Diana a Nocera

Presentata la stagione del Teatro Diana a Nocera
Di Olga Chieffi
Storia contemporanea, potere e religione, guerra e donne. Sono alcuni dei temi della stagione 2026 de L’Essere e L’Umano, rassegna di Artenauta Teatro Aps. Un concept project di sette spettacoli, dal 9 gennaio al 29 maggio, per festeggiare i dieci anni di vita della creatura di Simona Tortora che porta in città un teatro diverso, sperimentale e che allo stesso tempo riesca a parlare ad un ampio pubblico. Quest’anno l’omaggio a Dario Fo, la performance attesa di Ilaria Drago sul personaggio di Circe e la messinscena tratta dal testo internazionale dell’autore libanese Wajdi Mouawad. Il progetto ideato dalla direttrice artistica e regista Simona Tortora, racconta la società contemporanea, attraverso l’ironia e la satira. Gli eventi godono dell’organizzazione di Giuseppe Citarella e prevedono il patrocinio del Comune di Nocera Inferiore. Quest’anno uno degli spettacoli è sostenuto dal Teatro Pubblico Campano. Le performance della rassegna “L’Essere e L’Umano” si terranno alle ore 20.45, al Teatro Comunale Diana di Nocera Inferiore .«Perché il teatro? E cosa ha da dirci sulla nostra società? Questa è la domanda che da sempre mi assilla e che da dieci anni apre gli scenari più interessanti della nostra rassegna, L’Essere e L’Umano – racconta Simona Tortora, direttrice artistica Artenauta Teatro – Nel celebrare il nostro decimo anniversario dunque la curiosità resta la stessa che ci ha mosso fin dall’inizio: in che modo l’arte scenica interroga l’umanità? Il teatro è uno specchio potente, spesso più onesto e lucido della nostra capacità di analizzare il mondo, e ci dona occasioni per divertirci, commuoverci e forse entrare per la prima volta veramente dentro le nostre vite. Questo nostro percorso decennale ha dimostrato una forza particolare di cui andiamo fieri, quella di riunire diverse generazioni, ragazzi e adulti, uomini e donne, creando così uno spazio comune di riflessione e scoperta di se stessi. Questo il regalo più bello e anche un auspicio per i prossimi dieci anni».  Si parte il 9 gennaio con “Kamikaze, spero vada meglio dell’ultima volta” di Giulio Santolini con Giulio Santolini e Daniele Boccardi (dramaturg Lorenza Guerrini, sound & light designer live Daniele Boccardi e produzione La Corte Ospitale). Qual è il rapporto che lega una performance alla sua platea? Cosa succederebbe oggi se il pubblico avesse l’opportunità di esprimere un giudizio nell’immediato, di condannare e punire un attore che non soddisfa il suo gusto? In “Kamikaze spero vada meglio dell’ultima volta” il patto romperà ogni barriera. Uno spettacolo che vuole fare comunità abitando senza sovrastrutture una piccola Agorà dove poter dare valore all’esperienza dello sguardo e del giudizio, e innescare un ribaltamento di ruoli. Il 7 febbraio tocca a “A Tua Immagine” di Davide Gorla, con Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio e Davide Gorla (progetto drammaturgico Davide Gorla, musiche e canzoni originali Enrico Ballardini, luci Monica Gorla). Uno scatenato terzetto di personaggi e di attori invade la scena all’interno di una drammaturgia visionaria, in cui gli uomini interrogano la propria storia, il retaggio delle culture irrigidite, le mistificazioni operate sul nome e in nome di Dio, e dove invece, chi umano non è, mostra improvvise debolezze, cedimenti e calcoli di parte. Una messa in scena che evoca i linguaggi del cabaret e del pastiche comico, raccogliendo e rilanciando suggestioni di Saramago, Goethe, Milton e Pessoa.  Il 6 marzo è il momento del teatro classico mischiato al contemporaneo con “La piccola Antigone”, tratto dal capolavoro del drammaturgo e regista francese Jean Anouilh per la drammaturgia e regia Simona Tortora, Compagnia Artenauta Teatro, luci di Peppe Petti. Antigone, capolavoro assoluto della produzione sofoclea, qui nella versione di Jean Anouilh, assume una connotazione più asciutta e contemporanea, creando più punti di vista. Lo spettacolo riporta le vicende di una ragazza che da sola ha sfidato il potere in nome dei suoi ideali. Musiche elettroniche evocative di Francesco Galdieri e Simona Tortora. Il 21 marzo, per il Teatro Pubblico Campano, è di scena “Assetati” di Wajdi Mouawad, autore libano-canadese, vincitore tra l’altro del Premio Ubu 2024 per miglior testo straniero con Come gli uccelli, per la regia e spazio scenico Davide Pascarella, che lo interpetra, dramaturg e assistente alla regia Alessandro Businaro. Il progetto Assetati curato da Davide Pascarella è vincitore della terza edizione del Premio Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35. È il 1991. C’è un ragazzo, Murdoch, che una mattina si sveglia parlando e non smette più. C’è una ragazza, Norvège, che si è chiusa in camera perché ha un mostro nella pancia. C’è un uomo che si chiama Boon, un antropologo forense, ha appena trovato due cadaveri congelati sul fondo di un fiume. Che relazione c’è tra i tre personaggi? Uno spettacolo metafora di un’esistenza, quella dell’autore Wajdi Mouawad, segnata dall’esperienza diretta della guerra civile libanese che lo ha portato a emigrare con la famiglia prima in Francia e poi in Québec. Il 17 aprile “Circe, una dea contemporanea” scritto, diretto, interpretato da Ilaria Drago (assistente alla regia Francesca Bini, musiche originali Stefano Scatozza, disegno luci Max Mugnai). Per questo progetto e per la sua attività teatrale e di poetessa nel 2025 è stato conferito ad Ilaria Drago il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo 2025, nella sezione “Arte e Poesia”. Conosciamo il personaggio di Circe come la maga che trasformò in porci i compagni di viaggio di Ulisse e per esser stata l’amante dell’eroe greco. Ma nello spettacolo di Ilaria Drago il pubblico scopre qualcosa di più e Circe diventa specchio dei nostri tempi, testimone di una società che non fa che seminare odio, paura e violenza. Attraverso continue mutazioni sceniche, con un linguaggio che spazia fra il grottesco e il poetico, la parodia, il canto, la danza sghemba e delicata, Circe racconta di sé e mostra la necessità di togliere i veli delle illusioni. Il cartellone chiude con due spettacoli prodotti dalla Compagnia Artenauta Teatro: il 15 maggio “Giullari” (drammaturgia e regia di Antonello Ronga, aiuto regia Simona Tortora, disegno Luci di Peppe Petti), è l’omaggio al Premio Nobel Dario Fo e al suo capolavoro Mistero Buffo. Mentre il 29 maggio torna il fortunato spettacolo “Cantare alle ossa” di Simona Tortora, che ne cura anche la regia, con disegno Luci di Peppe Petti. «Con l’avvio della nuova stagione giunta alla decima edizione, Artenauta rinnova la sua missione imprescindibile: garantire alla città di Nocera Inferiore un’offerta attuale e di alto livello – spiega Giuseppe Citarella, che si occupa dell’organizzazione – Un impegno che si traduce nella costante ricerca di opere fresche, inedite e di forte impatto emotivo capaci di parlare al nostro tempo. E poi il teatro è anche un atto di restituzione. Per questo consideriamo il territorio un attore fondamentale e parte integrante della rassegna, convinti che la qualità della nostra proposta possa e debba elevare la comunità che ci ospita». Il sindaco di Nocera Inferiore Paolo De Maio si dice entusiasta: «Siamo orgogliosi di sostenere questo progetto, nato dalla dedizione della nostra concittadina Simona Tortora. Un’iniziativa preziosa, che affianca le sue consolidate attività laboratoriali, dai più piccoli agli adulti del territorio, e si unisce con convinzione ai grandi eventi culturali che animano Nocera Inferiore, dalla musica, all’archeologia, fino alla programmazione del Teatro Diana. Passi fondamentali che nutrono e rafforzano la nostra intera comunità». A fargli eco l’assessore alla Cultura Federica Fortino: «È con profonda soddisfazione che rinnoviamo l’appuntamento con L’Essere e L’Umano, una rassegna che si conferma pilastro della programmazione culturale cittadina. Esprimo la mia gratitudine a Simona Tortora e all’associazione Artenauta: il loro ruolo è cruciale nel portare nella nostra comunità proposte di respiro sia nazionale che internazionale».«Sono particolarmente lieto di confermare quest’anno la collaborazione con la rassegna curata da Simona Tortora – chiosa Alfredo Balsamo, direttore del Teatro Pubblico Campano – Questa sinergia ci consente di sostenere all’interno del cartellone l’ospitalità di uno spettacolo a cui teniamo in modo particolare. Mi riferisco ad “Assetati”, scritto e interpretato da Davide Pascarella, vincitore della terza edizione del Premio Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35. Grazie al protocollo d’intesa che sancisce la collaborazione tra il Premio Leo De Berardinis, promosso dallo Stabile di Napoli, e il Premio Nuove Sensibilità promosso dal Teatro Pubblico Campano, questo spettacolo troverà qui l’occasione di una visibilità pienamente meritata».