Si riaccende il dibattito su uno dei nodi ambientali più critici del Salernitano: la presenza delle Fonderie Pisano a Fratte, in una zona ormai ad alta densità abitativa. Dopo l’annuncio di una nuova diffida al Comune di Salerno da parte del Comitato Salute e Vita – che persegue la chiusura immediata dell’opificio – è arrivata la decisa replica dell’Amministrazione, affidata al presidente della Commissione Ambiente e consigliere comunale, Arturo Iannelli. L’intervento di Iannelli, avvenuto nella giornata di ieri (venerdì), ha voluto fare chiarezza sul lavoro in corso, respingendo l’idea di inerzia istituzionale e rivendicando la paternità di iniziative cruciali come l’interpello al Ministero dell’Ambiente. La tematica delle Fonderie, da anni al centro di esposti, proteste e persino di una sentenza di condanna europea per la mancata tutela del diritto alla salute, rimane costantemente attuale. La diffida del Comitato, annunciata giovedì, chiede un intervento risolutivo da parte dell’ente locale per mettere fine all’inquinamento, richiedendo di fatto la chiusura dello stabilimento. Proprio a queste istanze, e alla risonanza mediatica che ne è seguita, Iannelli ha voluto controbattere in modo puntuale. Il punto di partenza della replica del presidente è stata la questione dell’interpello (una richiesta di parere formale a un’autorità superiore, in questo caso il Ministero) che, secondo Iannelli, è stato erroneamente presentato dai giornali come un elemento emerso a sorpresa. L’esigenza di chiarezza sul procedimento amministrativo è stata la prima urgenza del presidente Iannelli: “Questa volta devo replicare in maniera forte perché ieri mattina ho letto dai giornali la questione dell’interpello, come se l’interpello fosse sceso dal cielo così improvvisamente”, ha esordito il consigliere. “L’interpello è il frutto del lavoro del tavolo tecnico della commissione del Comune di Salerno”. L’interpello, dunque, non è un’imposizione esterna, ma un’azione proattiva voluta e avviata dall’ente comunale. L’obiettivo specifico, come ribadito dal presidente Iannelli, è di natura tecnica e procedurale: “È un interpello che abbiamo chiesto noi come Comune, proprio per verificare se ci sono possibilità di agire su quelli che sono i flussi di massa delle polveri immesse in atmosfera dalle Fonderie, essendo loro situate in una situazione urbanistica ormai non più idonea”. Questo passaggio è fondamentale, in quanto il Comune cerca strumenti legali e tecnici per intervenire sull’impatto ambientale, partendo dalla constatazione che l’attuale collocazione dell’opificio non è più compatibile con il contesto urbano circostante. Il dato tecnico, arrivato a fine ottobre e che ha generato un significativo clamore, è ora al centro delle valutazioni istituzionali. Il consigliere Iannelli ha quindi voluto illustrare il percorso di lavoro avviato con gli enti superiori e le agenzie tecniche, sottolineando che il Comune non sta agendo in isolamento, ma in una sinergia complessa volta a trovare una soluzione definitiva. “Quindi nessuna sorpresa”, ha proseguito Iannelli. “Noi, su questo dato che è arrivato a fine ottobre, stiamo lavorando insieme alla Regione Campania che ha attivato l’ARPAC e l’ISPRA per fare in modo di determinare quelli che possono essere i flussi di massa ammissibili”. La determinazione dei “flussi di massa ammissibili” è una fase tecnica cruciale che potrebbe portare a una drastica riduzione della produzione o delle emissioni, qualora non sussistano le condizioni per mantenere l’attuale livello di attività nel sito di Fratte. Un altro elemento su cui il Comitato Salute e Vita ha spesso richiamato il Comune è la necessità di una revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), il permesso che consente l’esercizio dell’attività produttiva. Anche su questo punto, Iannelli ha chiarito che l’azione è già in corso e prossima alla conclusione, smentendo l’esigenza di una nuova diffida in tal senso: “Ricordo a tutti coloro che dicono di voler diffidare il Comune per fare la revisione dell’AIA, che l’AIA è già in corso di revisione, sempre attraverso il tavolo tecnico, per le Bat conclusion della Comunità Europea e [la revisione] è quasi alla conclusione. Tra poco sarà convocata la conferenza di servizi”. La revisione dell’AIA, basata sulle BAT (Best Available Techniques) Conclusions europee, è un processo tecnico obbligatorio che impone l’adeguamento delle tecnologie industriali per minimizzare l’impatto ambientale. Il fatto che la Conferenza di Servizi – l’organo che deve deliberare in via definitiva sull’Autorizzazione – sia in procinto di essere convocata, testimonia l’avanzamento dei lavori e la vicinanza a una nuova regolamentazione dell’attività produttiva.Nonostante l’impegno sulle procedure amministrative e tecniche immediate, il presidente Iannelli ha ribadito che la visione strategica del Comune di Salerno rimane invariata e focalizzata sull’unica soluzione definitiva a lungo termine: la delocalizzazione dell’impianto in un’area industriale più idonea. A questa priorità, l’Amministrazione affianca la tutela di tutti i lavoratori coinvolti. “Noi siamo qui, stiamo lavorando per fare in modo che vengano trasferite immediatamente le Fonderie e che si salvaguardino anche, voglio dire, i livelli occupazionali”, ha concluso Iannelli, riaffermando la posizione di equilibrio tra salute pubblica e responsabilità sociale. Il Comune di Salerno, attraverso il suo presidente della Commissione Ambiente, ha scelto dunque la via della trasparenza e della rivendicazione del proprio operato, confermando l’impegno costante del tavolo tecnico nel gestire un fascicolo di estrema complessità, bilanciando le istanze della cittadinanza con le procedure industriali e legali in corso.mente trasformato in azione concreta.





