Pagani/Poggiomarino/Nocera Inferiore. Pizzo, armi, pestaggi e spaccio: 134 anni di reclusione complessivi, rispetto ai 264 chiesti dal pm della Dda di Salerno Elena Guarino, per 21 imputati nell’ambito del processo con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Salerno Marilena Albarano. L’inchiesta sfociata in processo è quella dell’accordo tra clan di Poggiomarino (guidato da Rosario Giugliano ‘o minorenne) e i Fezza/De Vivo di Pagani cona coimvolgimento degli Amoruso sempre di Poggiomarino. Due le assoluzioni. I condannati: Felice Aquino 10 anni, Carmine Amoruso 5 anni , Marco Amoruso 6 anni 2 mesi, Franco Buono 6 anni e 8 mesi, il pentito Raffaele Carrillo 2 anni e 8 mesi, Salvatore Casillo 5 e 4 mesi, Gennaro Cirota 4 anni, Daniele Confessore 5 anni, Carlo Cordiano 7 anni, Andrea De Vivo 5 anni, Giuseppe D’Auria 10 anni e 4 mesi, Francesco Fezza 3 anni. Quindi Nicola Francese 7 anni e 4 mesi, Domenico Galasso 8 anni, l’imprenditore ex dirigente della Nocerina Calcio Stefano Gambardella 7 anni, Rosario Giugliano (collaboratore di giustizia) 5 anni, Salvatore Iervolino 6 anni e 4 mesi, Alfonso Manzella (figlio adottivo di Giugliano ‘o minorenne) 8 anni, Giuseppe Nappo 8 anni, Giovanni Orefice 2 anni e 8 mesi e Diego Pagano 8 anni e 8 mesi. Per molti scatta anche l’interdizione dai pubblici uffici e il risarcimento del danno alle parti offese costituitesi in giudizio. Altri quattro a processo con rito ordinario a Nocera Inferiore. Assoluzione per Emanuele Amarante e Nicola Liguori. Lo ha deciso ieri il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno Marilena Albarano che ha stabilito in 90 giorni le motivazioni della sentenza. Si tratta del prosieguo dell’inchiesta culminata il 10 giugno 2024 con condanne per il primo filone di indagini, corroborata anche dalle dichiarazioni rese dai pentiti (tra cui ‘o minorenne e Carrillo), che ricoprivano nell’ambito dell’organizzazione di appartenenza un ruolo apicale e che hanno deciso tale percorso, aveva permesso di ricostruire, uno stretto reticolo di alleanze intessuto da Rosario Giugliano anche con esponenti di spicco appartenenti ad altri gruppi camorristici, operanti su territori limitrofi per perseguire interessi criminali che spaziavano dallo spaccio di sostanze stupefacenti, al controllo egemonico del territorio attraverso attività estorsive ai danni di imprenditori e commercianti nonché all’infiltrazione nel tessuto economico locale. Il neo melodico Rosario Manzella detto Zuccherino di Pagani e figlio adottivo di Giugliano e Salvatore Iervolino di Poggiomarino sarebbero stati gli esattori delle richieste estorsive formulate nei confronti degli industriali di Fosso Imperatore che per la procura sarebbero stati “segnalati” ai clan dal loro “collega” imprenditore originario di Pagani e residente a Nocera Inferiore. Le richieste di pizzo poi si sarebbero estese fino a Scafati presso una nota industria conserviera e nei confronti di un titolare di una ditta funebre: entrambi sarebbero stati costretti a versare 110mila euro (40 e 70mila) nelle mani della consorteria. vessati anche un noto industriale di Nocera Inferiore, ex presidente della Nocerina. Giugliano ‘o minorenne si sarebbe avvalso di 5 persone, incaricate di recuperare i sicari, aprire la strada per la fuga, svolgere sopralluoghi e disfarsi delle armi per l’agguato a Carmine Amoruso. Il gruppo di Amoruso, invece, risponde di rapina e possesso di stupefacenti. Nel collegio difensivo, tra gli altri, Gregorio Sorrento, Giovanni Pentangelo, Antonio Usiello, Vincenzo Calabrese e Teresa Sorrentino, Antonio De Martino, Giuseppe Della Monica, Tommaso Annunziata, Francesco Matrone.





