Condanna bis per Antonio Rinaldi: fu calunnia, confermati i due anni - Le Cronache Cronaca
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Condanna bis per Antonio Rinaldi: fu calunnia, confermati i due anni

Condanna bis per Antonio Rinaldi: fu calunnia, confermati i due anni

di Arturo Calabrese

Il comandante della polizia locale di Capaccio Paestum è stato condannato in appello a due anni per calunnia. Confermata dunque in toto la decisione del primo grado nell’ottobre dello scorso anno. In questi mesi sono cambiate alcune cose per quanto riguarda il condannato anche in secondo grado: Rinaldi ora guida la municipale capaccese per volere del sindaco Gaetano Paolino.

Il nuovo incarico ha preso il via meno di un mese fa, cioè il 10 novembre scorso. Una grossa tegola, dunque, per il primo cittadino capaccese che ha voluto fortemente alla sua corte Rinaldi. Il comandante veniva da Agropoli, dove era arrivato nel 2022. Negli anni agropolesi si ricordano molte sue attività.

La decisione di nominare sua vice Valentina Nastari, per puro caso moglie del presidente del consiglio Franco Di Biasi, è stata annullata dal giudice del lavoro. Rinaldi, nella sua carica di comandante della polizia locale, ha anche avviato una rivoluzione alla viabilità di Agropoli, creando vere e proprie barriere architettoniche, installando archetti, dissuasori e attraversamenti pedonali rialzati senza le discese per i disabili. Non si possono e non si devono dimenticare le iniziative legate alla sicurezza, con l’attivazione di telecamere di sorveglianza in città. Nonostante tali investimenti, Agropoli è ancora preda di bande di ladri che, impunite, continuano a rubare.

Insomma, un curriculum di tutto rispetto, a cui si deve aggiungere la seconda condanna, confermata in appello, per calunnia. Doveroso, oggi, ricordare cosa è accaduto. “Antonio Rinaldi era consapevole di incolpare falsamente Alberico Cafasso del reato di calunnia, essendo i fatti oggetto delle dichiarazioni rese dalla persona offesa in sede di sommarie informazioni, provati sulla base dell’attività istruttoria svolta – si leggeva nella sentenza di primo grado – invero, la prova del reato di tentata concussione posta in essere da Rinaldi ai danni di Cafasso, da cui origina la vicenda processuale, si ritiene accertata attraverso il superamento del vaglio di attendibilità delle dichiarazioni dibattimentali rese dalla parte civile e riscontrate da quanto riferito dal teste”.

Da sottolineare che la nomina di Rinaldi a comandante di Capaccio Paestum è tra i motivi, tanti a dire il vero, che hanno spinto sette consiglieri di maggioranza a firmare la sfiducia a Paolino. Il consiglio comunale relativo è fissato in prima convocazione per questa mattina, ma potrebbe andare deserto, e in seconda domani pomeriggio alle 18.00, quando si arriverà alla resa dei conti. La tegola collegata con la seconda condanna di Rinaldi potrebbe essere fondamentale per spingere qualche altro consigliere ad unirsi ai sette e mettere fine anzitempo all’amministrazione guidata dall’attuale sindaco, nata dopo gli scandali e le inchieste giudiziarie sorte sotto l’amministrazione di Franco Alfieri, già sindaco e già ospite delle patrie galere.

Al momento, le motivazioni di questa seconda sentenza non sono ancora note, dato che verranno depositate entro i canonici 45 giorni. Rinaldi, di solito molto loquace sui social quando si tratta di attaccare la stampa e in particolare questo giornale, al momento non ha proferito parola. Paolino, inoltre, ha deciso l’allontanamento di diversi agenti di polizia locale coinvolti nella vicenda delle multe.

Coinvolti, bene sottolinearlo, ma non condannati. Farà lo stesso con il “suo” Rinaldi?