Agropoli, Rosa Lampasona a testa bassa: soltanto 861 preferenze - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Il giorno dopo le elezioni è solitamente deputato alle analisi del voto, a capire ciò che è accaduto e perché è accaduto. Erano attese queste elezioni regionali perché in campo c’erano tantissimi nomi importanti tra gli amministratori cilentani. In particolare, i riflettori sono puntati su Agropoli dove, nelle file della lista A testa alta, militava il vicesindaco e assessore all’ambiente, già alla sanità, Rosa Lampasona.

Il responso delle urne è chiaro: è la prima eletta, ma anche i numeri lo sono. La seconda cittadina si attesta sulle 861 preferenze. Nel 2022, quando però era candidata in una coalizione molto ampia a supporto del candidato sindaco Roberto Antonio Mutalipassi, i voti per lei furono 458. In oltre tre anni e mezzo a Palazzo di Città, insomma, è riuscita a racimolare soltanto 400 voti in più.

Nonostante le presentazioni e gli incontri in città, eventi ai quali ha partecipato il primo cittadino in persona insieme a tutto il direttivo del Partito Democratico, gli agropolesi non hanno appoggiato in toto l’amministratrice. A nulla, inoltre, sono valsi gli incontri degli ultimi giorni con i dipendenti comunali e gli operai dell’Agropoli Cilento Servizi ai quali sono state consegnate delle borracce perché in comune è vietato usare la plastica, iniziativa della ormai già candidata per salvare il mondo da un sempre più dilagante inquinamento, e i manifesti all’interno del nosocomio agropolese.

Come già scritto su queste colonne una settimana fa, le regionali per Agropoli sarebbero state come le elezioni di medio termine per gli Stati Uniti, una sorta di banco di prova per quello che sarà, un esame per quanto fatto amministrativamente parlando negli ultimi anni. Per quanto riguarda Rosa Lampasona, sia nel campo medico che in quello ambientale c’è poco o nulla, e la storia non si può nascondere.

Sull’ospedale è meglio sorvolare e sarebbe meglio farlo anche sull’ambiente dato che le questioni dello scoglio di San Francesco e quella del fiume chiedono ancora giustizia a distanza di mesi. Insomma, una vera e propria bocciatura per l’amministrazione agropolese che a queste elezioni è arrivata molto spaccata al suo interno.

Il presidente del consiglio Franco Di Biasi, ad esempio, non ha fatto mistero del suo appoggio a Federico Conte, candidato nel Pd, partito dal quale tra l’altro proveniva l’assessore Lampasona. Mesi difficili i prossimi per Mutalipassi: il primo cittadino dovrà innanzitutto tenere insieme i pezzi fino alle prossime amministrative che dovrebbero tenersi, se si escludono scossoni, dimissioni, sfiducie e interventi della magistratura, nel 2027.

Dalla corsa per Palazzo di Città, Rosa Lampasona è stata esclusa fin da oggi dalla popolazione. L’apparato, tra cui il committente Luca Cerretani, puntava a un risultato molto più corposo proprio per lanciare la candidata alla guida della coalizione del centrosinistra per le elezioni agropolesi, ma il piano è miseramente fallito.

Nemmeno il sindaco Mutalipassi, spesso lontano dalla realtà, parla di chissà quale grande vittoria, tant’è che via social si limita a ringraziare “tutti (pochi, ndr) i cittadini che hanno scelto di premiare i candidati del centrosinistra ed in particolare la nostra vicesindaco”.

Parlando di numeri e della sconfitta della vicesindaco, è d’obbligo il raffronto con l’elezione di cinque anni fa. Nel 2020, Elvira Serra, oggi assessore, candidata nella lista di Italia Viva, ha ottenuto ben 1250 voti nella sola Agropoli.