Una campagna elettorale stringente nei tempi ma entusiasmante. L’on Cirielli, candidato per il centrodestra alla carica di Presidente della Regione Campania, è un fiume in piena. Si aspettava il calore di tanta gente alle sue manifestazioni?
«Si mi aspettavo una grande voglia di cambiamento. In poche settimane siamo passati da una sfida considerata impossibile a un testa a testa nei sondaggi. Ma, al di là dei numeri, quello che più mi colpisce è l’entusiasmo vero e la voglia di partecipazione. Questo calore è la forza più grande che mi accompagna ogni giorno».
Dai piccoli ai grandi problemi regionali, nei suoi interventi non ha tralasciato nulla. In caso di elezione nei primi 100 giorni quali saranno i provvedimenti più importanti e urgenti che adotterà?
«La priorità assoluta è la sanità. Oggi la situazione è drammatica. Si registrano liste d’attesa interminabili, personale costretto a turni massacranti e servizi carenti. Abbiamo però un piano serio di rilancio a cominciare dal potenziamento dei presìdi ospedalieri anche nelle aree interne, fino all’incremento dei medici di base. Puntiamo inoltre a dimezzare le liste d’attesa, ad effettuare nuove assunzioni ma nei primi cento giorni uni degli obiettivi sarà istituire la figura del Garante della Salute per tutelare il diritto alla cura dei campani. Per il lavoro utilizzeremo tutti i fondi europei a nostra disposizione e il “Reddito di Promozione”, così come punteremo sulle infrastrutture collegando quelle aree della regione ancora oggi isolate».
Che Giunta eventualmente ci dobbiamo attendere, politica o anche tecnica?
«Penso a una Giunta composta da figure politiche esperte ma anche da competenza tecnica. Non serve una squadra di nominati, ma persone che conoscano bene la macchina amministrativa e i territori, che abbiano voglia di risolvere problemi, non di fare passerelle. L’obiettivo è essere operativi dal primo giorno, con progetti concreti e realizzabili».
Che rapporto pensa di poter avere con il sindaco di Napoli Manfredi che in questa campagna elettorale si è schierato con Fico e contro De Luca?
«Con Manfredi c’è un buon rapporto, ha un forte senso istituzionale e credo che dopo il voto non faremo fatica, come abbiamo sempre fatto, a lavorare insieme. Le appartenenze politiche contano fino a un certo punto: le istituzioni devono collaborare per il bene dei cittadini. Napoli è il cuore della Campania, e la Regione ha il dovere di sostenerla. Su temi come mobilità, turismo e riqualificazione urbana dobbiamo essere avversari ma essere alleati: è così che si costruisce una Campania più forte e più unita».
Come pensa di valorizzare le eccellenze campane, il turismo fuori stagione, la gastronomia di primo livello e in rapporto al deficit di accoglienza di cui soffre la Regione?
«Il turismo e le eccellenze sono la chiave del rilancio. Vogliamo promuovere la Campania tutto l’anno, puntando su cultura, enogastronomia e borghi. Creeremo itinerari integrati mare-collina-città d’arte, valorizzando anche i territori meno conosciuti. Investiremo nella formazione del personale turistico, nella digitalizzazione e nel miglioramento dell’accoglienza, semplificando le procedure per chi vuole investire. La cucina campana e i nostri prodotti agroalimentari devono diventare ambasciatori del “made in Campania” nel mondo. E la Regione farà la sua parte con un piano di promozione e sostegno concreto».
Sicurezza, un tema su cui ogni giorno si dibatte ma la situazione peggiora sempre di più. Come si può intervenire?
«La sicurezza è un diritto fondamentale, e la Regione può contribuire molto più di quanto non abbia fatto finora. Estenderemo il “Modello Caivano”, che unisce presenza dello Stato, rigenerazione urbana e sostegno sociale. Lavoreremo sinergicamente con forze dell’ordine e sosterremo i Comuni per rafforzare organici e dotazioni delle polizie locali».
Lo stadio Vestuti a Salerno versa nel degrado più assoluto, una vera pugnalata nel cuore dei tifosi granata e dei salernitani.
«Ha perfettamente ragione: lo Stadio Vestuti è un luogo simbolo per Salerno e per i tifosi granata. Ma in realtà è necessario investire su tutti gli stadi delle squadre che giocano nelle serie minori in tutte le province. Gli stadi dei capoluoghi possono essere anche una grande occasione di sviluppo commerciale e di rigenerazione urbanistica, se ci saranno privati anche ad Avellino, Benevento Caserta e Napoli, saremo pronti a fare la nostra parte».
De Laurentiis ha definito il San Paolo un mezzo cesso.
«Napoli a maggior ragione per quello che ho detto prima, poiché la squadra è sostenuta in buona parte della Campania. Ripeto, non è solo una questione calcistica ma un progetto di rigenerazione urbana di rilancio commerciale e di immagine per tutta la Campania. Sinceramente non mi sono mai occupato di questioni calcistiche ognuno ha il suo ruolo, la Regione se ne deve occupare per problematiche legate al rilancio del commercio della rigenerazione urbana e della mobilità sostenibile».
La Salernitana, dopo due amare e dolorose retrocessioni, naviga in terza serie e lotta per la promozione. Oltre all’aspetto calcistico come intende rapportarsi con la proprietà e in particolare con Iervolino?
«Con la proprietà della Salernitana e con Iervolino instaureremo un rapporto di dialogo e collaborazione. Ognuno ha il suo ruolo, ma la Regione può accompagnare e sostenere progetti che abbiano ricadute positive sul territorio. Lo sport professionistico è anche una leva economica: se gestito bene, può generare lavoro, turismo e fiducia. L’obiettivo è comune: riportare entusiasmo a Salerno e dare alla città la dignità sportiva che merita».
Per chiudere: sulla barca di Fico, nulla da dire?
«Non posso dire se la notizia abbia un fondamento; e, sinceramente, che il suo gozzo sia grande o piccolo riguarda soltanto lui. Non ho mai avuto atteggiamenti moralisti né mi piace alimentare polemiche inutili. Ciò che invece sarebbe davvero serio è l’eventualità di un ormeggio non autorizzato in un’area pubblica, mentre tutti gli altri cittadini devono regolarmente pagare per tenere lì la propria barca».





