Mariarosaria Vitiello è candidata alle prossime elezioni regionali per la circoscrizione di Salerno nella lista Casa Riformista. Docente di matematica e fisica, da anni vive quotidianamente il rapporto con i giovani, conoscendone da vicino fragilità e potenzialità. È proprio da questa esperienza che nasce la sua convinzione più profonda: “Dobbiamo creare le condizioni perché chi ama questa terra possa viverci, crescere e costruirsi un futuro con serenità e dignità”.
Mariarosaria Vitiello, la Campania è la regione italiana con il più alto numero di ragazzi tra i 14 e i 19 anni. Come interpreta questo dato?
I nostri giovani rappresentano una risorsa straordinaria, ma purtroppo non ricevono l’attenzione che meritano. Spesso vengono giudicati, etichettati, ma raramente vengono ascoltati davvero. Oggi le famiglie vivono una grande solitudine nel crescere un adolescente, e la scuola – per quanto si impegni – non può farsi carico da sola di tutte le difficoltà educative e sociali.
Serve un patto istituzionale che metta al centro i giovani, che li renda protagonisti e non semplici destinatari di interventi calati dall’alto. Penso a un patto promosso dalla Regione Campania, capace di coinvolgere Comuni, parrocchie, associazioni e realtà del terzo settore. Solo creando una rete viva e condivisa possiamo restituire ai ragazzi fiducia e senso di appartenenza.
Anche lo sport, però, sta diventando sempre più difficile da praticare per molte famiglie.
“Fare sport oggi, per tante famiglie campane, è quasi un’impresa. I costi delle iscrizioni, delle attrezzature, dei trasporti sono diventati proibitivi. Servono investimenti seri e strutturali nell’impiantistica sportiva, non interventi spot o progetti di propaganda. Penso, ad esempio, al cosiddetto ‘modello Caivano’: un progetto presentato come virtuoso, ma che poi ha escluso molte associazioni locali dall’uso delle strutture realizzate. Non è questa la strada. Dobbiamo favorire la collaborazione con chi sul territorio già lavora da anni con i giovani e sostenere economicamente le famiglie, perché lo sport, la musica, il teatro o qualsiasi altra passione non possono essere un privilegio legato al reddito, ma un diritto di crescita e di benessere per tutti.
Lo stesso discorso vale per la cultura?
Assolutamente sì. Ci sono pochissimi spazi di aggregazione, biblioteche spesso inaccessibili o chiuse, e nelle aree interne persino andare al cinema o a teatro è diventato un sogno. A ciò si aggiunge la carenza di servizi di trasporto pubblico, che isola ancora di più i nostri giovani. È tempo di cambiare prospettiva: ragazzi e ragazze devono essere considerati interlocutori delle politiche regionali, non una categoria ‘da aiutare’. Io credo molto nell’idea di una Valutazione di Impatto Generazionale (VIG) per ogni provvedimento regionale, proprio come esiste quella ambientale. Ogni legge o progetto dovrebbe chiedersi: che effetto avrà sui nostri giovani? Su quali opportunità inciderà?
E poi bisogna investire con decisione sulla salute mentale, sull’educazione affettiva e sulla formazione alla cittadinanza. Non possiamo più limitarci a dire ‘ai miei tempi era diverso’: i tempi sono cambiati, e i nostri ragazzi vivono realtà complesse, digitali, veloci, che richiedono strumenti nuovi e un ascolto autentico.
Una volta in Regione, come pensa di tradurre queste idee in azione concreta?
“Credo che la prima cosa che le istituzioni devono fare è voler bene a questa generazione. Può sembrare un’espressione semplice, ma significa guardare ai giovani non come a un problema da risolvere, ma come alla nostra più grande opportunità.
Le politiche giovanili devono essere considerate un investimento, non una spesa. La Regione Campania deve porsi l’obiettivo di costruire un ecosistema favorevole ai giovani: dalla scuola al lavoro, dalla formazione allo sport, dalla cultura alla salute.
Dedicarsi ai giovani è un atto di lungimiranza. Perché su di loro, inevitabilmente, si reggerà il futuro sociale ed economico della nostra terra. Se sapremo dare loro fiducia, strumenti e dignità, saranno proprio loro a restituirci una Campania migliore.





