Contestata la truffa aggravata per circa 7,5 milioni di euro e fatture per operazioni inesistenti, al fine di evadere le imposte: sono le accuse mosse – a vario titolo – ad 8 persone indagate dalla procura di Salerno. Chiusura indagini con la notifica degli avvisi a tutti i soggetti coinvolti. Altri 15 invece sono stati raggiunti da ulteriori conclusioni indagini una ventina di giorni fa. Il lavoro d’indagine su di un presunto e complesso meccanismo di frode fiscale – realizzato attraverso il sistematico ricorso all’emissione e uso di fatture per operazioni inesistenti – è stato condotto dalla Guardia di Finanza. Il lavoro è partito dall’analisi di alcune imprese della provincia, che avevano monetizzato o ceduto a terzi crediti d’imposta in materia di interventi edilizi. Tra queste, una di quelle attenzionate aveva ad oggetto l’attività di “sviluppo di progetti immobiliari senza costruzione”. La società era risultata inesistente presso il domicilio fiscali ma dal 2021 conduceva in sublocazione un locale, privo di insegna e riconducibile a quella stessa impresa, nel Comune di Pellezzano. Dai controlli svolti, la stessa era risultata inadempiente sia agli obblighi dichiarativi che di versamento delle imposte, commercializzando crediti fittizi d’imposta per circa 7,5 milioni di euro, maturati grazie a due agevolazioni fiscali: il Bonus Facciate e l’Ecobonus. Il primo è diretto a favorire il recupero e il restauro delle facciate esterne degli edifici, prevedendo detrazioni dell’imposta lorda pari al 90% delle spese sostenute per interventi nel 2020 e nel 2021 e del 60% delle spese sostenute nel 2022. Il gruppo era dedito all’acquisizione di società la cui finalità allo scopo di porre in essere indebite compensazioni di debiti tributari tramite l’utilizzo di crediti fiscali fittizi connessi ad attività inesistenti di “Ricerca e Sviluppo” formalmente rese da “cartiere” e prive di una reale struttura aziendale idonea a fornire tali servizi e a operare. All’attenzione degli investigatori sono finite condotte come l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la monetizzazione in contanti da conti correnti esteri delle somme transate sui canali bancari per il formale pagamento. Oltre all’emissione di fatture per operazioni inesistenti e alla monetizzazione in contanti da conti correnti esteri delle somme transate sui canali bancari per il formale pagamento, le indagini svolte hanno permesso di ricostruire come i progetti di “Ricerca e Sviluppo”, afferenti l’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale, blockchain, progetti olografici, prodotti biodegrabili e biocompatibili nei processi produttivi, siano stati predisposti “a tavolino” e con grande cura dall’ingegnere salernitano – organizzatore del sodalizio e figura “autorevole” per conferire validità scientifica ai citati progetti – con il continuo confronto con un commercialista toscano impegnato nel predisporre bilanci fittizi per garantire che i parametri previsti dalla normativa che conferisce agevolazioni fiscali alle start up venissero rispettati. Anche in questo caso, come avvenuto una ventina di giorni fa, gli indagati potranno chiedere di rilasciare dichiarazioni al pm prima che venga chiesto per tutti il rinvio a giudizio.





