NOCERA INFERIORE. Non avrebbero consentito al candidato presidente della Regione di tenere il comizio: chiusa l’inchiesta della procura con 14 sono gli indagati. Tra i destinatari degli avvisi di conclusione delle indagini per la maggior parte sono tifosi della Nocerina, ma c’è anche un rappresentante di lista avversaria di De Luca.
Secondo il pm Federico Nesso della procura di Nocera, grazie alle indagini del commissariato di polizia almeno in 14 avrebbero impedito a De Luca di parlare. Il 18 maggio scorso, l’allora candidato a Governatore della Campania per il centrosinistra Vincenzo De Luca, doveva intervenire in una manifestazione elettorale al teatro “Diana”. Accolto da un presidio di contestatori all’esterno del teatro, una ventina di persone entrò all’interno impedendo al candidato di parlare, sommergendolo con urla, cori e fischi. Nonostante De Luca avesse invitato i contestatori a salire sul palco per intervenire, nessuno si fece avanti. Proprio tale invito, non accettato, avrebbe fatto maturare l’idea del piano preordinato per non far parlare il candidato: da qui il reato.
Scrive il pm Nesso nel suo capo d’accusa: «in concorso tra loro, convenendo insieme a molte altre persone nei pressi del teatro Diana di Nocera Inferiore, dove era organizzato un incontro elettorale del candidato alla presidenza della Regione, Vincenzo De Luca, non limitandosi a manifestare la propria contestazione fuori dal teatro, ma entrando al suo interno, dove si producevano in urla e fischi assordanti, prima turbavano la predetta pubblica riunione di propaganda elettorale rendendo particolarmente difficoltoso l’intervento dei vari oratori, tra cui Giuseppe Canfora, presidente della Provincia di Salerno, che, nonostante il fastidio, riusciva a completare il proprio intervento, poi addirittura impedivano il prosieguo della riunione, in quanto, nel momento cui prendeva la parola il suddetto candidato, gli impedivano di parlare e di farsi comprendere dall’uditorio presente in sala, continuando ad urlare slogan dei tipo: “De Luca via da Nocera”, “De Luca non ti vogliamo “, ancorché lo stesso candidato avesse invitato una delegazione dei contestatori a salire sul palco e a manifestare le ragioni del loro malcontento, fino a costringerlo ad interrompere l’intervento e a lasciare anzitempo la sala».
I 14 indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare scritti e fonti di prova a loro sostegno o chiedere di essere interrogati prima che il pm decida o meno di chiederne il rinvio a giudizio.
L’astio di molti tifosi contro De Luca risale al derby farsa Salernitana Nocerina che poi portò al triste epilogo della squadra molossa. Per alcuni tifosi, De Luca avrebbe fatto in modo di non far andare i supporter rossoneri allo stadio a Salerno (fu vietata la trasferta da Nocera) oltre, secondo loro, ad aver offeso più volte i nocerini, circostanze sempre negate con forza da da De Luca.
Gli eventuali colpevoli rischiano fino a tre anni di reclusione
A ricevere ieri o in queste ore l’avviso di conclusione delle indagini per l’interruzione del comizio di Vincenzo De Luca a Nocera Inferiore, il 18 maggio scorso, saranno in 14. a loro carico ci sarebbero i filmati che la Digos ha ripreso all’interno del teatro “Diana”.
L’ipotesi di reato contestata è quello previsto dall’articolo 99 del testo unico sulle elezioni (dpr 361/1957) che prevede una condanna da uno a tre anni per chiunque impedisca o turbi una riunione elettorale.
A ricevere l’avviso delal conclusione delle indagini sono stati: il 27enne Giuseppe Bove, il 29enne Liberato Cavotta, il 42enne Franco Coppola, il 33enne Francesco De Mattia, il 26enne Alessio Ferraioli, il 31enne Pasquale Iannone, il 61enne Vincenzo Iuliano, il 58enne Alfonso Lanzara, il 21enne Marco Spiniello, il 38enne Ivano Vitale, il 37enne Leonardo Anzelmo, il 21enne Gennaro Duchen, il 25enne Giuseppe Citarella, il 36enne Nestore Nasti, tutti di Nocera Inferiore.
Uno degli indagati è stato raoppresentante di lista avversaria a De Luca.
Le indagini sono state condotte dalla Digos e dalla squadra investigativa del commissariato di polizia di Nocera Inferiore con il dirigente Giuseppina Sessa e il sostituto commissario Attilio Iannone.
In passato, alcuni dei giovani indagati avevano ricevuto un provvedimento di Daspo, ossia di divieto di partecipazione a manifestazioni sportive.
L’inchiesta è scatata d’ufficio, anche perchè, l’allora canddiato e odierno presidente delal regione Vincenzo de Luca non ha ritenuto di sporegre querela contro chi gli aveva impedito di parlare a Nocera Inferiore.
La polizia ha comunque segnalato la presenza di molte persone, con daspo, all’esterno del teatro, prima e dopo il mancato comizio di De Luca.