Corruzione e reimpiego di capitali illeciti per favorire il clan dei Casalesi: rinviato a giudizio il deputato del Pdl Nicola Cosentino, già sottosegretario all’economia, imputato nell’ambito della maxi inchiesta sul clan casertano ribattezzata “Il principe e la (scheda) ballerina”, prosciolto da ogni accusa, invece, il presidente del Cstp di Salerno, l’avvocato Mario Santocchio accusato di violazione delle norme bancarie e tentato riciclaggio di capitali illeciti in attività economiche lecite. A giudizio anche il cognato dell’avvocato scafatese, Cristofaro Zara, funzionario dell’Unicreditche risponde di truffa, violazioni el testo unico bancario e riciclaggio. A giudizio anche altri esponenti politici di Casal di Principe, imprenditori e fiancheggiatori del clan. A deciderlo, ieri, è stato il gup del tribunale di Napoli Eduardo De Gregorio che, accogliendo la richiesta dei pm Antonello Ardituro e ed Henry John Woodcock, ha disposto il processo per quasi tutti gli imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito ordinario. Il dibattimento comincerà il 23 gennaio prossimo davanti alla prima sezione del Tribunale di Napoli. Cosentino, ex coordinatore del Pdl in Campania, è imputato di corruzione e di reimpiego di capitali illeciti, aggravato dall’avere agito per favorire un clan camorristico: assistito dai penalisti Stefano Montone e Agostino De Caro, aveva depositato al giudice una memoria difensiva nella quale respinge tutte le contestazioni. Il deputato è stato prosciolto dall’accusa di falso mentre è stata dichiarata prescritta l’ipotesi di violazione della normativa bancaria. Si è concluso, quindi, con una raffica di rinvii a giudizio uno dei tronconi in cui si è divisa la mega inchiesta della Procura culminata lo scorso dicembre con una serie di eccellenti arresti.Tre i filoni in cui si articolava l’inchiesta: i presunti brogli elettorali nelle elezioni del 2007 e del 2010, una presunta attività di imprenditoria mafiosa e la costruzione del centro commerciale “Principe” che avrebbe ottenuto finanziamenti per 5,5 milioni grazie a funzionari di banca compiacenti. Imputati “eccellenti”, oltre a Cosentino, erano i due cognati Mario Santocchio e Cristofaro Zara. Il primo, assistito dall’avvocato Felice Lentini, è stato prosciolto da ogni addebito per non aver commesso il fatto. L’avvocato scafatese, all’epoca capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale e aspirante candidato alle Regionali, secondo l’impianto accusatorio formulato dalla Procura e bocciato ieri dal Gup, fu il tramite tra Nicola Cosentino, Luigi Cesaro e l’ingegnere Di Caterino con il funzionario di banca e cognato Cristofaro Zara, per ottenere un finanziamento basato su una fideieussione ritenuta fasulla Sorte diversa, invece, per il cognato Zara, salernitano 45enne, finito nel mirino della Procura in qualità di funzionario dell’Unicredit che concesse all’ingegnere Nicola Di Caterino, un finanziamento di 5 milioni e mezzo di euro per la realizzazione del centro commerciale ‘Il Principe’ a Casal di Principe, nel 2007 che è stato rinviato a giudizio.