Pubblico o privato che sia il trasporto salernitano è in grande sofferenza. Ci mancava solo la vicenda Eavbus a far storcere ulteriormente il naso a tutto il settore della provincia di Salerno. Certo, nulla né contro l’azienda né nei confronti dei circa milletrecento dipendenti della società del trasporto su gomma del napoletano, dichiarata fallita a metà novembre. Il problema, qui, è uno soltanto e si chiama Consiglio regionale della Campania. Nella giornata di venerdì, infatti, è passata con trenta voti favorevoli e venti contrari la legge Salva Eavbus, con cui si prevede lo stanziamento fino a 10 milioni di euro che serviranno per l’esercizio nei prossimi sessanta giorni. Fondi che saranno reperiti nel capitolo di Bilancio dedicato ai trasporti. Bene, i primi 3 milioni di euro (come anticipazione sui servizi resi per il mese di dicembre) sono in arrivo. Il punto è un altro: per le aziende di trasporto salernitane, sia per il Cstp (pubblica) che per le altre aziende (private) non sono stati nemmeno preparati i mandati di pagamento per i corrispettivi d’esercizio del bimestre settembre-ottobre. Qualcosa che non quadra certamente c’è. Perché, in questo modo, tutte le aziende salernitane si trovano con le mani legate sia per quanto concerne il pagamento delle spettanze ai propri dipendenti, sia per quanto riguarda i pagamenti ai fornitori. E basti pensare che, in secondo luogo, la legge Salva Cstp presentata dal consigliere del Pd, Gianfranco Valiante verrà discussa soltanto domani in assise regionale, dopo una lunga giacenza, mentre per il Salva Eavbus, sarà passata si e no una settimana. A ciò si deve anche aggiungere che c’è anche una disparità del costo medio di euro a km percorso. A Salerno, ad esempio, il costo medio del rapporto euro/km è di 2,10 (Cstp). Nel capoluogo di Regione il costo del rapporto è di circa 4 euro, ben al di sopra della media nazionale e il doppio di Salerno.
Insomma, uno scenario che indispettisce, ma soprattutto preoccupa l’ambiente salernitano, alle prese con crisi aziendali di una certa consistenza.
Gerardo Buonocore, direttore della Buonotourist e consigliere del gruppo trasporti di Confindustria Salerno, proprio non ci sta e fa le pulci ai provvedimenti regionali, senza tanti complimenti. «Siamo stanchi di fare i “figli scemi” della grande famiglia della Regione Campania. Ma i consiglieri regionali eletti nella provincia di Salerno dove sono?» – con queste parole, Buonocre dice la sua sulla legge che tenta di risollevare le sorti dell’azienda partecipate della Regione. «Hanno approvato questa legge Salva Eavbus – continua – con la quale si accordano 3 milioni di euro come anticipazione del mese di dicembre e noi aziende di Salerno stiamo ancora aspettando i pagamenti di settembre. E’ assurdo e vergognoso. Qua per non far chiudere Eavbus, fanno chiudere noi, impetosamente. Perché noi siamo senza soldi per pagare stipendi e fornitori. Noi viviamo del nostro lavoro e questa gente va avanti con gesti sconsiderati. Senza considerare l’applicazione del taglio del 38% al settore del tpl da parte della Regione Campania, risorse che comunque il Governo nazionale ha stanziato. Che fine hanno fatto? Perché sono stati tolti ad un servizio importante come quello dei trasporti? Noi, in pratica, sosteniamo gli stessi costi di produzione ma con ben il 38% delle risorse in meno che sono state destinate a copertura di altri debiti». Infine, aspra critica anche nei confronti del Grande bacino unico regionale, con cui, secondo Buonocore, la Regione «vuole evocare a sé l’intera gestione del tpl campano. Insomma, mettere tutti sotto ricatto».