Capaccio Paestum, multe annullate ai magistrati - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

Assume toni molto seri l’inchiesta di Capaccio Paestum sulle multe annullate da parte di alcuni agenti della polizia locale e nella quale sono coinvolti l’ex sindaco Franco Alfieri, già ospite delle patrie galere ed oggi ai domiciliari, consiglieri comunali attuali e passati, parenti stretti di consiglieri comunali in carica.

Quanto emerge dagli atti delle indagini fa pensare che dietro ai verbali annullati da parte della polizia locale di Capaccio Paestum ci sia molto altro e che siano coinvolti anche dei magistrati le cui multe annullate pare non siano state acquisite nell’indagine.

La già comandante Sofia Strafella e l’agente Giovanni D’Angelo, entrambi indagati, in una loro conversazione, intercettata e acquisita agli atti, parlano del giorno in cui i militari della Guardia di Finanza hanno prelevato i verbali riguardanti le multe.

I due si riferiscono a Valentino Romano, maresciallo capo della locale stazione dei Carabinieri, che avrebbe chiesto se i militari delle Fiamme Gialle avessero richiesto anche i verbali annullati ad alcuni magistrati.

Secondo loro, il fatto che non fossero stati richiesti sarebbe stata la motivazione per cui l’indagine sarebbe poi morta senza di fatto. Secondo il poliziotto locale D’Angelo, quest’ultima frase sarebbe attribuibile ad un ex assessore della giunta guidata da Franco Alfieri e ex membro del suo staff.

Una circostanza che se dovesse essere verificata avrebbe davvero dell’incredibile dato che si potrebbe concretizzare una diversa applicazione della legge uguale per tutti, perno del diritto italiano. C’è, però, dell’altro.

I lettori ricorderanno le intercettazioni che hanno portato agli arresti Alfieri il 3 ottobre del 2024 e con lui il suo fido braccio destro Andrea Campanile che secondo le attività di polizia giudiziaria sarebbe il portavoce e primo referente del già presidente della Provincia. Lo stesso Alfieri, negli atti d’indagine dell’inchiesta di ottobre come in quella attuale, dimostra sempre più l’onnipotenza e l’arroganza dimostrata negli anni. L’allora presidente della Provincia e sindaco di Capaccio Paestum, lasciando gli uffici della Soprintendenza, avrebbe tuonato che ciò che è suo se lo sarebbe preso. Esternazione scaturita al diniego da parte dell’ente per un lavoro.

A parlare e riferire la frase pregna di hybris detta da Alfieri è il fido Campanile in una conversazione con l’amministratore di cui sopra. Parole che Campanile ha ripetuto anche con un ingegnere del comune di Capaccio Paestum. I due, ridendo della cosa, scherzano sulla frase detta da Alfieri. E

chiudono la conversazione dicendo che il mood del 2023, cioè lo stile e il modo di agire, sarebbero state proprio quelle parole. Insomma, quanto sta venendo fuori da quella che sembra essere un qualcosa di poco conto, e cioè una serie di verbali annullati, è invece la base sulla quale sono stati costruiti gli altri procedimenti giudiziari. Stando alle parole di Sofia Strafella, poi, si parlerebbe di 30mila verbali ed infatti i finanzieri, sempre secondo lei, si sarebbero invischiati in un qualcosa più grande di loro.

Il Sistema Cilento pare essere anche questo e pare avere davvero ovunque le proprie ramificazioni.

Vicende che dovranno essere accertate ma che fanno stagliare un’ombra anche sulle più sacre istituzioni della Repubblica.