di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. All’assente e al morto non si deve fare torto; talvolta, tuttavia, capita il contrario.
È successo nella notte tra giovedì e venerdì, a Battipaglia, quando la cappella cimiteriale della famiglia Pagano, all’interno della quale giace la salma di Saverio Pagano, morto nel 1987, è stata profanata da ignoti.
Un episodio controverso, che in città ha fatto discutere parecchio: la maggior parte dei battipagliesi, infatti, ha immediatamente associato l’accaduto alla militanza politica di Carmine Pagano, figlio del defunto, che è candidato alle prossime elezioni regionali tra le fila di Fratelli d’Italia.
Erano le 7 di ieri mattina quando, all’orario di apertura del cimitero, gli addetti si son ritrovati parata dinanzi una triste sorpresa: il cancello, infatti, era stato divelto, e qualcuno aveva forzato la serratura. Sul posto sono sopraggiunti immediatamente gli agenti di polizia del locale commissariato, timonati dal vice questore aggiunto, Antonio Maione: al primo sopralluogo, sembrava che, al di là del cancello – poi riparato dagli operai di Alba –, non ci fosse alcun danno.
Poi, però, intorno alle 9:30, passando dinanzi alla cappella della famiglia Pagano, una signora s’è resa conto di vistose deturpazioni: sulla parete, infatti, non c’era più la raffigurazione bronzea del Cristo inginocchiato, che da trent’anni corredava la facciata del locale cimiteriale.
Un monumento particolarmente pesante, che all’epoca venne affisso addirittura con l’ausilio di una piccola gru, e che lascia pensare che i malfattori fossero almeno in quattro. Quasi di certo, chi ha compiuto il gesto ha varcato le soglie del camposanto a bordo di un’autovettura. Anche il marmo adiacente è stato notevolmente danneggiato.
La polizia municipale, ad ogni modo, ha immediatamente contattato telefonicamente Carmine Pagano, che è giunto sul posto per prendere atto di quanto accaduto. Subito dopo, è arrivata anche la povera vedova, spaventata a morte, e non soltanto per il triste misfatto: nel cuore della notte, infatti, il biologo battipagliese ha ricevuto anche due telefonate anonime, che ora sono al vaglio delle forze dell’ordine.
L’uomo, ad ogni modo, ha parlato di «gesto ignobile», e ai nostri taccuini ha parlato così: «se dicessi di esser certo di un legame tra l’episodio e la campagna elettorale, direi una bugia; quel che è certo, però, è che prima di questo momento non avevo mai ricevuto alcuna minaccia».
L’ex consigliere comunale, poi, ha aggiunto che «se tutto ciò fosse collegato alla politica, allora potremmo tranquillamente dedurre che le speranze, per Battipaglia, sono pochissime».
Attestati di solidarietà per Pagano da molti esponenti politici, a partire dai commilitoni Edmondo Cirielli e Michele Cuozzo, passando per Vincenzo Motta e Gianluca Barile, fino ad arrivare a Vincenzo Inverso.
GIORGIA MELONI: «GESTO VIGLIACCO ED IGNOBILE»
Giorgia Meloni, ex ministro del Governo Berlusconi è intervenuta in merito all’atto vandalico ai danni della tomba del papà di Carmine Pagano ed ha duramente condannato il gesto:
«Esprimo tutta la mia solidarietà a Carmine Pagano, candidato al Consiglio regionale della Campania con FdI a cui questa notte è stata profanata la tomba del padre. Un gesto vigliacco ed ignobile che con la politica non ha nulla a che fare. Il confronto democratico è per le persone civili, chi non lo sa affrontare ri- corre a questi gesti violenti e spregevoli».
ANTONIO IANNONE: «ATTO GRAVISSIMO»
«Si tratta di un atto gravissimo che deve conoscere l’individuazione e la ferma condanna degli autori. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine. Esprimo all’amico Carmine la solidarietà di tutto il nostro Partito regionale e sono certo che, nonostante l’inquietante accaduto, non diminuirà il suo impegno politico. Siamo tutti vicini ad una persona perbene come Carmine Pagano che realmente interpreta la politica come spirito di servizio per il suo territorio».