Lavori al cimitero? Forse si riparte - Le Cronache
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Lavori al cimitero? Forse si riparte

Lavori al cimitero? Forse si riparte

di Carmine LANDI

BATTIPAGLIA. Si sblocca il cimigate.

Nei giorni scorsi, infatti, l’ingegner Giancarlo D’Aco, dirigente del Settore tecnico di Palazzo di Città, ha finalmente approvato il progetto esecutivo e lo schema di contratto relativi a un’altra porzione dell’ultimo dei due stralci del secondo lotto di terra coinvolto dai lavori di ampliamento del cimitero cittadino, a viale della Pace.

1.855.000 euro: tale la somma impegnata dall’amministrazione comunale, timonata dai commissari straordinari Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, per la realizzazione delle opere che fanno capo al sub-lotto B2a. O meglio, al sub-lotto del sub-lotto.

Infatti, era il 31 luglio del 2014, un bel po’ di tempo dopo la conclusione dei lavori relativi alla prima frazione – il lotto A – dell’importante opera pubblica, quando Iorio e i suoi, attraverso la delibera n°32/G, decretarono la ripartizione del secondo lotto in due sub-parti: B1 e B2.

Le motivazioni erano chiare: in cassa non c’erano ancora tutti i soldi necessari all’esecuzione delle opere riguardanti l’intero lotto B – non si conosce l’ammontare effettivo della somma, ma, stando ai calcoli effettuati all’epoca da Adiconsum, dovrebbe trattarsi di 7,1 milioni – e proprio per questo, pur di velocizzare dei lavori che procedono parecchio a rilento, i commissari decisero di impegnare gli 1,8 milioni che erano in cassa per il sub-lotto B1.

Le stesse ragioni che, adesso, hanno spinto l’amministrazione a procedere a un’ulteriore ripartizione del sub-lotto B2: a marzo, infatti, erano circa 8,7 i milioni di euro che la tesoreria comunale aveva incassato dalle somme sborsate dai privati. Con quasi 5 milioni spesi per il lotto A e con poco meno di 2 milioni impegnati per B1 – appaltato lo scorso ottobre –, il Comune ha deciso di mettere a disposizione della prima aliquota dell’ultimo sub-lotto gli 1,8 milioni rimanenti, per finanziare il sistema di recinzione modulare , il primo tronco di fossi a inumazione, 180 loculi perimetrali e ben 148 cappelle di tipo A, ossia quelle composte da 10 loculi.

Restano comunque sospesi sul capo dei battipagliesi – e soprattutto dei concessionari – dei misteriosi dubbi: pare, infatti, che, a suo tempo, l’ati (associazione temporanea di imprese) Tecnobuilding s.r.l. – Vivai Piante V.zo Sica di Sica Angelo si sia aggiudicata l’appalto con un ribasso del 35 % rispetto ai 13 milioni iniziali, e dunque ad una somma di circa 8 milioni che, a tal punto, non sono di certo realmente sufficienti al completamento della grande opera. Si sospetta, dunque, che Antonio Lombardi, presidente dell’Ance che chiese alla magistratura di verificare le reali possibilità di eseguire simili lavori con un ribasso tanto elevato, avesse ragione.

Tuttavia, considerando l’età avanzata di molti dei privati interessati, s’attende con ansia la fine della titanica impresa. I poveri concessionari, infatti, vorrebbero entrare nell’ampliato cimitero civico col cuore che batte ancora. Prima della pax aeterna.

 

E LE OPERE DI URBANIZZAZIONE A CHI TOCCANO? E le opere di urbanizzazione primarie e secondarie?

Il bollente interrogativo è posto da Cosimo Panico, presidente del Comitato Civico e Ambientale, che è anche l’uomo che tiene le redini del gruppo dei concessionari del cimigate.

Agli inizi di aprile, Panico, tutelato dall’avvocato Vincenzo D’Ambrosio, presentò presso la procura della Repubblica un esposto ai danni del Comune di Battipaglia.

Cimitero5«Il 12 di febbraio – racconta il già vicepresidente del circolo cittadino di Legambiente – mi recai a Palazzo di Città, accompagnato dal mio legale, per prender parte ad una riunione con Giancarlo D’Aco, con il responsabile del procedimento, Angelo Mirra (il referente cittadino dei lavori pubblici NdA), e con Donato Mandia, e in quell’occasione chiesi all’amministrazione di restituire ai concessionari quanto dovuto, a fronte del ribasso del 35%, e di fornire chiari riferimenti circa il pagamento delle opere di urbanizzazione».

Se da un lato, in effetti, nel 2010 gli assegnatari presero a sborsare i quattrini in base ai 13 milioni inizialmente previsti, senza che Palazzo di Città tenesse conto del ribasso offerto dall’ati, dall’altro c’è una diatriba ancor più spinosa per quel che riguarda l’individuazione di chi dovrà sostenere il costo delle infrastrutture primarie (strade, marciapiedi, parcheggi, illuminazione, ecc.) e secondarie (servizi igienici, tempio comune, uffici, ecc.). Sempre cinque anni fa, infatti, l’allora responsabile del procedimento, Fausto Dragonetti, rispose così a un’istanza di Panico: «l’ampliamento del cimitero è un progetto a totale carico dei privati e dunque ogni richiedente per quota parte contribuisce anche alla realizzazione delle infrastrutture primarie».

L’assegnatario, tuttavia, non è affatto d’accordo, ed è per questo che agli inizi di aprile ha presentato l’esposto in procura: «il cimitero – dichiara ai nostri taccuini – è pubblico, ed è per questo che i costi delle infrastrutture primarie e secondarie dovrebbero essere a carico del Comune».

Sull’approvazione del progetto esecutivo e dello schema di contratto, poi, Panico aggiunge: «va bene tutto, purché si faccia presto».