Salerno, la città delle inaugurazioni - Le Cronache Salerno
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Salerno, la città delle inaugurazioni

Salerno, la città delle inaugurazioni

di Alessandro Turchi, Presidente di Salerno Migliore

Le sentiamo nell’aria, le tocchiamo con mano, si avvicinano velocemente, stiamo parlando delle elezioni, prima quelle regionali, poi quelle comunali. E mano a mano che si avvicinano si moltiplicheranno le promesse, i rendering, i plastici, le aperture dei cantieri e le inaugurazioni con tanto di conferenze stampa da parte dell’Amministrazione. Ci siamo abituati, oramai, fra poco arriverà anche San Matteo e qualcosa da inaugurare in pompa magna ci sarà senz’altro, magari l’ennesimo lotto della infinita ripavimentazione di Corso Vittorio Emanuele, o l’apertura di qualche pezzettino della interminabile galleria di Porta Ovest, oppure la “rinnovata” Piazza Cavour, che dopo tredici anni, nella impossibilità di costruire i famosi box interrati, vedrà la messa a dimora di un po’ di verde, che successivamente verrà abbandonato senza manutenzione, come sempre avviene per tutto ciò che è green a Salerno. E’ tutto un enorme e infinito deja vu a cui ci siamo abituati ma che non finisce mai di meravigliare, sia per il finto stupore di chi osserva e di chi, di volta in volta, è convinto di vedere qualcosa di nuovo. Sia per gli interpreti, sempre gli stessi e con una commedia che si ripete stancamente, nella speranza però che gli elettori immaginino nuovi copioni. E’ una tecnica che funziona, evidentemente, quella dell’annuncio, della promessa, del progetto sulla carta mai seguito dalla concretizzazione nei tempi dati. Si prevede, infatti, che al cittadino distratto ma votante rimanga in testa e davanti agli occhi solo l’ultima immagine strombazzata e non i passaggi silenziati successivi, questo cittadino/elettore non avrà mai, evidentemente, la lucida e razionale consapevolezza di andare oltre l’immagine evocata dalle promesse. Rimaniamo tutti affascinati dai plastici del nuovo stadio, del nuovo ospedale, della vasca gigantesca a scopo cinematografico, del ponte di Calatrava, della galleria del Cernicchiara e chi più ne ha più ne metta. Rimaniamo ammaliati dalle suggestioni che le inaugurazioni e gli annunci provocano, con la narrazione che prende il via dai successivi servizi televisivi, dai titoli dei giornali e dalle interviste, poi tanto nessuno si preoccupa più se le opere vengono o meno terminate, se quando terminate saranno o meno oggetto di attenzione, di cura, di manutenzione, tutti così affascinati che poi ci dimentichiamo la triste realtà di tutti i giorni. Potremmo dire, ma forse è un luogo comune, che gli annunci ed i rendering siano delle vere e proprie azioni di distrazione di massa, per spostare di volta in volta più in là l’attenzione del futuro elettore. Questo avviene negli ultimi anni a livello nazionale ma qua a Salerno c’è una vera e propria maestria in questo genere. Basti pensare alla costruzione dei box interrati di Piazza Cavour, un processo contrassegnato da diverse fasi e ostacoli burocratici e, soprattutto, da decine di inaugurazioni e annunci. Era il 2012 quando l’allora sindaco De Luca presentò il progetto di riqualificazione dell’area, che prevedeva la realizzazione di un parcheggio interrato su due livelli con 236 posti auto pubblici e 90 box privati. Da allora l’opposizione della Conferenza dei servizi a causa di vincoli paesaggistici, i ricorsi, la convenzione tra il Comune e un’associazione temporanea di imprese, l’avvio dei lavori nel 2018 con ennesimo annuncio ufficiale, la rimozione di alberi con limitazioni del traffico, i problemi legati alla proprietà dei binari e la successiva loro vendita da parte di RFI al Comune di Salerno, fino al blocco definitivo dei lavori e, notizia di queste settimane, l’ennesimo annuncio, questa volta del Sindaco Napoli e dell’Assessore Loffredo. L’annuncio, con l’ennesima conferenza stampa, della riqualificazione dell’area, del rifacimento della pavimentazione, del riordino delle aiuole e del ripristino del verde pubblico e dei marciapiedi. Tutto questo per, parole dell’Assessore, “rendere Salerno una città sempre più vivibile”. E mentre ci prepariamo ai prossimi mesi di campagna elettorale a base di annunci e plastici, auspichiamo un ritorno alla normalità di una città che ha bisogno di servizi, di organizzazione, di pulizia e di scelte che la rendano, veramente, più vivibile.