di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. Nel mercato della droga battipagliese si parlano l’arabo e il tamazight.
Le ultime notizie relative agli arresti per spaccio, infatti, consegnano agli abitanti del comune del Tusciano una losca certezza: la città è alla mercé dei pusher marocchini.
Sia chiaro, il giro è abbastanza vasto, e non ci sono di certo esclusivamente i cittadini nord-africani a tesserne le fila, ma quel che è sicuro è che i marocchini fanno oramai la voce grossa in un market che non si limita più soltanto alle droghe leggere, ma abbraccia anche sostanze stupefacenti più pesanti.
D’altronde, tramite nota stampa, anche i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia fecero sapere che ormai «sono i cittadini marocchini i principali gestori del mercato», parlando «non solo del minuto spaccio», ma facendo riferimento anche al «traffico di hashish sul territorio».
E, in effetti, il pluripregiudicato arrestato ieri è soltanto l’ultimo di una lunga sfilza di nomi africaneggianti che son finiti in manette – a volte anche semplicemente denunciati a piede libero – per aver commercializzato ingenti quantitativi di hashish.
Meno di una settimana fa, infatti, gli uomini del maggiore Giuseppe Costa, timonati dal luogotenente Andrea Di Donato, avevano tratto in arresto un 27enne marocchino incensurato, Yihs Khalid, residente al rione Carmine, a Salerno, che molto probabilmente era giunto dalle parti del Sele per rifornire di panetti di hashish – e in casa ne aveva così tanto da poter confezionare altre 1980 dosi – qualche spacciatore locale.
Neppure un mese fa, lo scorso 9 aprile, poi, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Battipaglia, guidati dal vice questore aggiunto Antonio Maione, deferirono all’autorità giudiziaria un marocchino di 32 anni che aveva in casa un bel po’ di marijuana, con tanto di kit del pusher perfetto.
Tanti altri fatti simili, riguardanti cittadini dell’Africa settentrionale, che consegnano agli onori della cronaca una realtà in cui il dominio marocchino sulla droga in città è netto: tra i tanti episodi, in effetti, è difficile dimenticare il 45enne marocchino che lo scorso luglio, dopo una breve fuga, fu arrestato dai militari dell’Arma della stazione di Bellizzi per una lunga attività di spaccio tra Battipaglia e il comune limitrofo.
Spesso, poi, i marocchini godono della complicità dei battipagliesi: è il caso del 35enne che, nell’agosto del 2013, venne tratto in arresto insieme alla 23enne compagna italiana, dal momento che i due furono trovati in possesso di quasi 3mila dosi di hashish.
L’apice, ad ogni modo, fu probabilmente raggiunto nel 2009, quando Abderrahim Amhalia, marocchino accusato insieme a 5 connazionali di ben mille episodi di spaccio, fuggì da Voghera per trovare rifugio a Battipaglia, dove alloggiò in un piccolo appartamento cedutogli tranquillamente in fitto da un 63enne battipagliese.
Diverse le location scelte dagli spacciatori marocchini: la principale piazza di spaccio resta il litorale, in particolare la zona del lido Lago, ma spesso i pusher si spostano nei vicoli del centro come nei quartieri periferici, tra cui spiccano i rioni Sant’Anna e Turco.
Uno scenario che, inquadrato nella globalità dei fatti di cronaca relativi all’intera provincia di Salerno, rende ancor di più l’idea di un mercato della droga tra le mani di gente che, sia chiaro, non è affatto più disonesta dei battipagliesi – tant’è vero che son comunque numerosi i pusher nati all’ombra del Castelluccio – ma che spesso, a causa di condizioni di vita tutt’altro che rosee, si ritrova costretta a intraprendere vie che non fanno onore all’essere umano.
PRESO MENTRE SPACCIAVA HASHISH
Anche Janani Radouane, pluripregiudicato marocchino di 25 anni, è finito dietro le sbarre per spaccio di droga.
Il giovane nordafricano gestiva da tempo il traffico di sostanze stupefacenti nella zona lido Lago: una piazza di spaccio che è stata finalmente smantellata grazie al meticoloso operato dei Carabinieri della Compagnia di Battipaglia che domenica sera, agli ordini del maggiore Giuseppe Costa, hanno tratto in arresto il 25enne pluripregiudicato.
Il pusher, infatti, aveva appena consegnato due stecche di hashish ad un giovane battipagliese, giunto in litoranea a bordo della propria autovettura, ignaro dell’appostamento dei militari dell’Arma, che a quel punto sono intervenuti per bloccare lo spacciatore e l’acquirente.
Ovviamente, è scattata immediatamente l’attività di perquisizione nella zona: nella rigogliosa vegetazione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto altre stecche di hashish dalle quali, stando alle analisi del Laboratorio analisi sostanze stupefacenti dei Carabinieri di Salerno, sarebbe stato possibile ottenere ben cinquanta dosi.
Radouane non è nuovo a fatti del genere: lo scorso 12 luglio, infatti, il 25enne, dopo una fuga disperata avuta inizio due mesi prima, a maggio, fu tratto in arresto dai carabinieri di Santa Cecilia, agli ordini del capitano Alessandro Cisternino, per spaccio di stupefacenti nella zona di Campolongo.
Ad ogni modo, ora per il marocchino in arresto s’attende il giudizio con rito direttissimo, mentre per l’assuntore battipagliese è stata inviata una segnalazione alla prefettura di Salerno.