di Bruno Colecchia*
Dopo tanti articoli e allarmi lanciati sui social, dopo vari interventi di cittadini più o meno noti, dopo centinaia di fotografie che spiegavano visivamente lo scempio dello stato di degrado in cui versa la piazza Sedile del Campo (Largo Campo), si è arrivati forse ai titoli di coda dopo l’ennesima rissa rusticana tra immigrati. I residenti esasperati stanno lasciando una Piazza evidentemente non più recuperabile. Stanno lasciando la piazza e le vie circostanti esasperati per una situazione di degrado nell’indifferenza generale, prima fra tutte quella dell’Amministrazione. I ristoratori, spesso improvvisati, per il proprio tornaconto e il proprio guadagno hanno lasciato che la piazza fosse invasa con tavoli e banconi, più o meno autorizzati, con sedie, ombrelloni, operazioni di carico e scarico, con relativi schiamazzi, a tutte le ore, con la sporcizia e la prevaricazione, in una sorta di occupazione manu militari di uno spazio che potrebbe essere una bomboniera. E la fontana vanvitelliana utilizzata come discarica permanente, come pattumiera, con la piazza occupata da auto in sosta durante la giornata, e con le orde di ubriachi la sera. E i residenti stanno per, anzi hanno già alzato bandiera bianca, chi poteva si è trasferito in altre zone della città, chi non ci è riuscito, suo malgrado, si è dovuto adattare, avvantaggiandosi anch’egli di qualche minima concessione. Ed i negozianti ? Hanno quasi tutti chiuso la saracinesca, solo i più severi, diciamo perseveranti e tradizionalisti fino alla morte, rimangono, mentre il degrado va avanti con la progressiva invasione di chi sopravvive all’ombra delle istituzioni, con traffici non sempre leciti. La frequentazione di quei luoghi si è mano a mano inaridita a livello turistico, sono pochi i viaggiatori che, magari sollecitati da un depliant, fanno una capatina da queste parti. Piu voci si sono sollevate negli anni, compresa quella di chi scrive, per denunciare il declino di quel luogo, ma sono rimaste sempre voci inascoltate, ignorate da tutti. Recentemente c’è stato un sussulto di orgoglio delle autorità locali, intervenute a sgomberare la piazza dalle auto che lì stazionano sempre incuranti dei divieti presenti. Ma la strada presa ormai sembra irreversibile, e poi il degrado chiama ulteriore degrado. Le case ed i luoghi di ristoro sono sempre più mèta di emarginati che si contendono la piazza come territorio dei propri “interessi”. Con le cosiddette autorità che arrivano a cose fatte, magari per constatare il piccolo furto, lo scippo, il molestatore di turno, l’accoltellatore. Ripristinare la legalità in una situazione così gravemente compromessa sarà difficile, il quartiere vive uno stato di abbandono, con la vivibilità limitata e lo stato di insicurezza permanente che allontanerà anche quei pochi turisti e viaggiatori che si avventuravano qui per respirare quell’aria di storia e di passato sempre ricercate. Oggi ci chiediamo dove sono gli amministratori, dove erano quando avanzavamo le nostre rimostranze e lanciavamo i primi gridi di aiuto. Oggi il risanamento appare complicato, difficile, e non sarà certamente una pattuglia in più a risolvere i problemi della bellissima piazza.
*Membro dell’associazione Salerno Migliore





