Segnali incoraggianti ma il segno resta sempre negativo. I dati sulla dinamica imprenditoriali inerenti al primo trimestre del 2015 fanno registrare un ulteriore ridimensionamento del saldo negativo tra le imprese che cessano la propria attività e quelle che, invece, aprono i battenti. Sono questi i principali dati emersi dall’indagine operata da Infocamere e Camera di Commercio di Salerno. In particolare, a riaccendere la speranza sono i numeri sul tasso di nati-mortalità delle imprese: seppur restino in maggior numero quelle che chiudono (2.740) a fronte di quelle che hanno aperto (2.435), con un saldo di -305, il dato è sicuramente migliorato rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2014, quando chiusero ben 600 aziende in più rispetto a quelle che avevano avviato la propria attività. Il bilancio imprenditoriale del primo trimestre di ogni anno è sostanzialmente caratterizzato da un valore negativo, dal momento che le cessazioni tendono a concentrarsi sul finire dell’anno precedente e, pertanto, è prevedibile un recupero nei mesi successivi. Il buon andamento delle società di capitale che registrano un tasso di crescita possono essere analizzate attraverso la dinamica per forma giuridica. Dai dati riscontrati risulta un tasso di crescita dell’1,87% per le società di capitale, mentre le imprese individuali, anche se migliorano rispetto allo stesso periodo del 2014, rimangono a -1,08%. Stabili risultano le società di persone. Sono sempre le imprese individuali a caratterizzarsi per il maggior turnover, infatti a fronte di oltre 1300 imprese nuove iscritte si assiste ad oltre 2.000 chiusure di attività. Per quel che concerne i vari settori produttivi dell’economia provinciale, il comparto agricolo perde un ulteriore 2% dello stock di imprese registrate rispetto alla fine del 2014. Le costruzioni si fermano a quota -0,3%, mentre le attività commerciali che rappresentano quasi il 31% del totale delle imprese registrate ripetono il risultano dello stesso periodo dell’anno scorso quando diminuivano del -0,6%. Ferme sullo stesso risultato sono le attività manifatturiere. Il resoconto è lo stesso di marzo del 2014 con una variazione dello stock del -0,5%. Per quanto riguarda i settori nei quali andranno ad operare le imprese di nuova iscrizione, quello commerciale attrae più del 40% del totale iscrizioni, seguito a pari merito dal settore agricolo e dalle costruzioni (11,7%). Mariangela Molinari
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