Quando sono nati l’8 gennaio scorso, il più grande dei tre pesava appena 800 grammi mentre il più piccolo solo 530 grammi. Hanno trascorso questi primi tre mesi in ospedale e oggi – che sono considerati fuori pericolo – la notizia di quel parto trigemellare, finora tenuta segreta, è stata comunicata dai dirigenti dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, a SALERNO. Il quadro clinico si è rivelato subito molto complesso dal momento che la madre, la trentacinquenne Antonella Avitabile, residente in costiera amalfitana, era stata ricoverata al sesto mese per una gravissima forma di gestosi, nel reparto di ‘Gravidanza a rischio’. Dopo alcuni giorni di terapia è stata sottoposta ad intervento di taglio cesareo dall’equipe diretta da Raffaele Petta, direttore della Unità operativa complessa di ‘Gravidanza a Rischio’ e composta dal dottor Mario Polichetti e dall’anestesista Alberto Damicantonio. La prima a vedere la luce, è stata Aurora con i suoi 800 grammi, poco dopo è nato Salvatore che pesava 650 grammi e, alla fine, alle 11,42 è nato Riccardo Pio di appena 530 grammi. In tre, in totale, pesavano meno di due chili. I neonati sono stati assistiti dai neonatologi Antonio Criscuolo e Melania Visconti del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale. La mamma, subito dopo il parto, ha avuto gravissimi problemi cardiaci ed è stato necessario il ricovero nel reparto di Rianimazione e nella Unità di Terapia Intensiva Cardiaca. Grande felicità da parte della mamma dei tre piccoli e del papà Giuseppe Acconciagioco. ”La gravidanza trigemina – spiega il direttore Petta – si verifica in un caso su 6.400 gravidanze e nel Reparto di ‘Gravidanza a rischio’ sono state seguite molte gravidanze di questo tipo. L’eccezionalità dell’evento è dovuto al fatto che il parto è avvenuto al sesto mese con la nascita di tre gemellini con un peso bassissimo (tutti e tre i gemellini non arrivavano al peso complessivo di 2 chili) ed alle gravissime complicanze cardiache dopo il parto risolte grazie alla sinergia delle professionalità dei diversi Reparti del Ruggi”.
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