ANGRI. Bomba carta alla “O.P. Agro Italia srl”. Ieri mattina, una ordigno di basso potenziale, forse azionato da un timer è esploso davanti a un deposito dell’azienda in cui è interessato il 68enne Carmine Russo, imprenditore angrese che lo scorso tre luglio dello scorso anno era miracolosamente sopravvissuto a un agguato di due killer in moto, poco distante dalla sua azienda di commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli.
Ieri mattina, verso le 8,30, il capannone di via Dei Goti dove ha sede la “O.P. Agro Italia srl”, è esploso l’ordigno senza provocare danni. Solo tanto spavento per i dipendenti che erano al lavoro in quel momento e per chi si è trovato in transitare in zona. Nessun ferito nemmeno tra i passanti della trafficatissima strada che conduce al casello angrese della A3 Napoli-Salerno e a Sant’Antonio Abate. Pochi istanti dopo, sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Angri e quel del nucleo operativo di Nocera Inferiore.
I militari della sezione scientifica hanno eseguito i primi rilievi e hanno repertato i residui dell’ordigno. Pare che la bomba carta fosse di costruzione artigianale e avesse un timer che l’ha azionata.
Visto che il fabbricato che ospita il deposito non è dotato di sistema di videosorveglianza, i carabinieri hanno anche cercato eventuali telecamere installate in zona per identificare chi ha posizionato l’ordigno che potrebbe essere stato lasciato sul posto anche molte ore prima della deflagrazione.
Gli uomini del maggiore Enrico Calandro hanno ascoltato diverse persone che si trovavano a lavoro nel deposito al momento dell’esplosione e i titolari della ditta. Nessuno delle persone ascoltate ha riferito di minacce estorsive ricevute in questi mesi.
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire l’accaduto e soprattutto se possano esserci dei collegamenti con l’attentato teso a Russo nell’estate scorsa.
Il tre luglio dello scorso anno, infatti, era nel tratto di strado compreso tra via Casa D’Auria e circonvallazione a Sant’Antonio Abate, poco lontano dalla sua azienda, quando due uomini a bordo di uno scooter affiancarono la sua Mercedes e spararono quattro colpi di pistola. Tre proiettili colpirono Russo che continuò a guidare fino a un vicino bar dove, barcollante chiese aiuto. Il 68enne imprenditore angerese fu ricoverato in condizioni gravi all’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia: un intervento chirurgico e una lunga degenza gli salvarono la vita.
Una punizione o un avvertimento?. E legate ad un estorsione o ad altro? Questo dovranno stabilire i carabinieri di Nocera Inferiore che a questo punto dovranno coordinarsi con i colleghi di Castellamare di stabia e dovranno interagire le procure di Nocera e Torre Annunziata. Due episodi inquietanti a pochi mesi di distanza potrebbero celare uno scenario più grave e quindi urge un intervento anche a tutela dell’imprenditore angrese preso di mira.