“Ero l’amante della signora Rosaria”. Nel corso dell’udienza di ieri pomeriggio il quarantacinquenne Luigi Saviello, accusato di molestie sessuali e stalking nei confronti di una donna, originaria di Ogliara, ha fornito una versione dei fatti mai emersa nei precedenti interrogatori. L’imputato è stato ascolato, davanti al giudice monocratico Enrichetta Cioffi, dopo che erano state mostrate alcune diapositive delle sue “perfermonces” (così come lo stesso Saviello ha sottolineato nel corso dell’udienza): l’uomo si masturbava completamente nudo nel giardino di casa ed in altre circostanze, come è stato evidenziato dai fotogrammi, o addirittura sul tetto. “Confermo che la persona in fotogramma sono io ma queste mie performances erano frutto di un gioco che facevamo tutti i giorni con la signora Rosaria. Io mi esibivo nudo e mi masturbava mentre lei mi osservava dal balcone e si toccava le parti intime. Tra noi due c’era una relazione”. Saviello entra nel dettaglio. “Tutto è iniziato nel ‘97 per terminare, poi, nel luglio scorso. Il marito della signora lavora come elettricista e, in alcune cirostanze, mi chiedeva di dargli una mano. Un giorno mi chiese di andare a recuperare un cavoelettrico nel garage. Qui sopraggiunse la signora che mi chise cosa stavo facendo. Dopo aver spiegato che stavo dando una mano al marito con una mano afferrò la mia, con l’altra mi toccò le parti intime. Da quel momento siamo diventati amanti. Ci vedevamo a casa sua. Scendevo dal tetto ed entravo nel bagno per poi passare nella camera da letto dove mi aspettava. Fino al 2008 i nostri incontri avvenivano dalle 14 alle 16 perché lei prima lavorava in casa come estetista, poi successivamente, dal 2008, aprì il centro estetico con la figlia ed i nostri incontri si ridussero ad un’ora. I figli restavano giù, l’abitazione è una specie di alveare e nessuno poteva accorgersi di niente”. La domenica era il giorno prescelto per l’esibizione senza veli. “Tutti si recavano a messa ed appena lei mi dava il via libera, con una pinzetta posizionato sul balcone, io mi mostravo nudo mentre lei stendeva i panni. A lei piaceva molto questo giochetto”. A questo punto il quarantacinquenne rivela altri particolari della donna: “Conoscevo dei particolari della signora perché avevamo rapporti sessuali”. Saviello si alza davanti al giudice per mostrare un dettaglio della gamba della donna e poi rivela: “Conosco così bene i piedi della signora Rosaria perché amavo baciarli. Non era questione di feticismo o perché me lo ordinava lei: ero innamorato ed ero tutto spontaneo tra di noi”. L’uomo ha ribadito con fermezza di non essersi mai mostrato nudo alla figlia della vittima. “Ero appagato dalla signora e non avevo bisogno di fare certe schifezze. Fino al luglio del 2014 nessuno sapeva della nostra relazione. Il 16 di quel mese la cognata bussò alla porta e mi notò mentre scappavo dal tetto mentre Rosaria andava ad aprirle la porta. Alcune sere dopo gli riferi che eravamo stati scoperti ma lei mi disse che era tutto tranquillo e che non era così. Mi chiese di portargli la rosa come facevo solitamente ma gli riferii di non averne e che c’erano solo limoni. Disse che gli piacevano e come sempre, come avete anche visto nel fotogramma, mi calai dal tetto per lasciargli il limone con disegnato un cuore. Successivamente notai la telecamere, che fino ad allora non c’era mai stata, e posizionai sopra il nastro adesivo. Fu allora che compresì che il marito aveva scoperto tutto. Da quel momento anche l’atteggiamento della signora Rosaria cambiò”. L’uomo si è soffermato anche sui rapporti tra marito e moglie. “Mi diceva che aveva problemi di erezione e spendeva solo soldi tra urologo e psicologo e che non si faceva quasi mai pagare i lavori che faceva come elettricista. Nei periodi festivi non ci vedevamo mai. Era molto impegnata e rientrava anche il figlio”. Nel controesame del pm e dell’avvocato della vittima, Arnaldo Franco, hanno pungolato l’uomo in relazione ai motivi per i quali non aveva rivelato prima questi particolari: “Lei era una donna sposata, poi non mi fidavo dell’avvocato d’ufficio. In tribunale avrei parlato (Saviello è detenuto da agosto 2014). L’imputato, incalzato dal giudice, ha riferito che nessuno poteva vederli mentre dal tetto di casa sua si recava a casa della vicina nonostante ci fossero fratello e cognato della donna al primo piano. Inoltre ha conferma di aver dato uno schiaffo all’ex fidanzata nel 1989: “L’ho scoperta con un altro poi successivamente, nel 2011, mandò il compagno a minacciarmi ma decisi, a differenza sua, di non sporgere querela”. Saviello ha anche riferito di non essere a conoscenza di una denuncia presentata dal marito della vittima nel 2006 per essersi mostrato nudo davanti alla figlia. “Ribadisco non ho fatto nulla di tutto ciò. Lei (nonostante fossero amanti) non mi disse nulla di tutto ciò”.
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