Nella giornata di ieri, a Salerno, si è svolta la celebrazione, a livello provinciale, del 211°annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, istituita quale “Corpo dei Carabinieri Reali” con le “Regie Patenti” del 1814. La giornata celebrativa ha avuto inizio presso il Comando Provinciale ove si è tenuta in forma solenne una cerimonia interna di commemorazione dei Carabinieri Claudio Pezzuto e Fortunato Arena, Medaglie d’Oro al Valor Militare, alla memoria, brutalmente assassinati il 12 febbraio 1992, in piazza Giuseppe Garibaldi di Pontecagnano Faiano (SA), nel corso di un conflitto a fuoco con due criminali. Nella circostanza, il Comandante Provinciale, Col. Filippo Melchiorre, ha deposto un omaggio floreale ai piedi delle lapidi marmoree poste all’ingresso della caserma intitolata alla memoria dei due Carabinieri caduti nell’adempimento del dovere. Le celebrazioni sono continuate nel tardo pomeriggio con la cerimonia militare presso il “Lido del Carabiniere” dove, per l’occasione, è stato schierato un Reparto di formazione, in armi, composto anche da Comandanti di Stazione e da una rappresentanza dei Reparti dell’Organizzazione Speciale presenti della Provinciale di Salerno. Nel corso della cerimonia, il Col. Filippo Melchiorre, dopo aver reso gli onori ai caduti ed aver dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’ordine del giorno del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, ha consegnato le ricompense di “Encomi” concessi ai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno che si sono particolarmente distinti in delicate operazioni di polizia e pubblico soccorso. Pertanto, sono stati premiati il Cap. Filippo D’Alu’, Lgt. C.S. Pasquale Santoriello, Lgt. C.S. Tommaso Merola, Lgt. C.S. Danilo Marzullo, Lgt. C.S. Gerardo Festa, Lgt. Massimiliano Fileno, Lgt. Roberto Bosco, Mar. Magg. Marco Volpe, Mar. Magg. Dino Colella, Mar. Ca. Francesco Gallo, Mar. Ca. Cosimo Pispero, Mar. Ca. Giuseppe Miano, Mar. Ord. Marco Cesa, Brig. Ca. Q. S. Gerardo De Simone, Brig. Ca. Giuseppe Lamberti, Brig. Nunzio Landi, Brig. Vincenzo Gargiulo, V. Brig. Antonio Funicelli, V. Brig. Ludovico Abagnale, App. Sc. Q.S. Daniele Renzi e l’App. Sc. Alberta Zito. Nel suo discorso, dopo il saluto ai presenti, il Col. Melchiorre ha illustrato, in sintesi, i dati operativi riferiti alla tutela delle fasce deboli, donne e anziani, in particolare, nonché all’azione di prevenzione nella tutela dell’ambiente e del paesaggio in una provincia, quella di Salerno, conosciuta a livello nazionale e internazionale per la sua ricchezza naturalistica. L’Ufficiale ha quindi rivolto alcune riflessioni personali a tutti i Carabinieri che prestano servizio in Provincia richiamando i valori della credibilità, della gentilezza, dell’umiltà e del saper lavorare in gruppo. Essere credibili significa essere percepiti come punto di riferimento affidabili, come capaci di rispondere alle richieste e di agire sempre nell’interesse del bene comune. La gentilezza è il tratto distintivo di chi sa che la sicurezza è anche questione di umanità e vicinanza. Dall’arruolamento al comando di una Stazione, dal pattugliamento delle strade all’investigazione sui crimini più complessi, il contributo di chi lavora con umiltà, in silenzio e senza clamore è fondamentale e non deve passare inosservato. Infine, ha richiamato tutti a non dimenticare che la sicurezza e il bene comune sono frutto di un impegno costante, diuturno e collettivo, consapevoli che, citando le parole ricondotte a San Francesco d’Assisi: “cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. Hanno partecipato alla cerimonia le massime autorità provinciali, numerose e diverse autorità civili, militari e religiose della Provincia di Salerno, i familiari dei militari dell’Arma “vittime del dovere”, i Sindaci con i Gonfaloni degli Enti territoriali, nonché i Labari delle Sezioni e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Presenti, infine, rappresentanze degli studenti delle scuole cittadine salernitane. «Il nostro operato si distingue non solo per l’efficacia nella gestione della sicurezza e nella prevenzione dei reati, ma anche per il legame di fiducia che si è creato con le Comunità e che deve essere alimentato ogni giorno. I Carabinieri non sono semplicemente un’autorità, sono vicini alla gente, pronti a rispondere a chi chiede aiuto, a garantire il rispetto delle regole e del bene comune. Di fronte alle difficoltà del presente, è necessario saper operare insieme, in piena sintonia di intenti con tutti gli attori istituzionali, come quotidianamente avviene sotto il coordinamento della Prefettura di Salerno nell’ambito della prevenzione dei reati, dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché della protezione civile, e sotto la direzione delle Autorità giudiziarie di Salerno, Nocera Inferiore, Vallo della Lucania e Lagonegro, nel contrasto a ogni forma di illegalità», ha dichiarato il Comandante evidenziando i risultati raggiunti anche nella tutela dell’ambiente e del paesaggio: l’azione dei Comandi dipendenti e quella dei Nuclei Carabinieri Forestale e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è stata focalizzata su diverse tipologie di aggressione del territorio: abusivismo edilizio, utilizzazioni boschive, tutela delle aree protette, pascolo illegale, contrasto al fenomeno degli incendi boschivi, controlli ai fenomeni di inquinamento delle acque e di gestione dei rifiuti. In particolare, è stata condotta un’azione di controllo ad ampio raggio lungo la fascia costiera amalfitana e cilentana, interessata da abusivismo edilizio di tipo turistico/recettivo, che ha avuto a oggetto verifiche di conformità urbanistica, paesaggistica e ambientale dei fabbricati. Controlli dai quali sono scaturiti dall’inizio dell’anno: oltre 300 illeciti penali accertati, 237 persone deferite in stato di libertà, 40 sequestri di manufatti abusivi o aree di cantiere. «Inoltre, non possiamo dimenticare la necessità di lavorare con gentilezza. Per noi Carabinieri che operiamo quotidianamente tra la gente e per la gente, la gentilezza non è segno di debolezza, ma di forza. La capacità di trattare ogni individuo con rispetto, di ascoltare, di mostrare comprensione, è essenziale per mantenere quel legame di stima che è alla base del nostro operato», ha poi aggiunto Melchiorre.





